Farneticando

Scrivere su Whatsapp: la selezione della specie

Nuova tecnologia, nuovi disagi.

bruce-leeSe alle elementari il problema principale era riempire pagine e pagine di quaderno fin quando non partorivamo una F decente, con l’arrivo di smartphone & Co le difficoltà sono di altro tipo. I nativi digitali si muovono agili tra tastiere e schermi touch come Bruce Lee a un torneo di karate. Tutti gli altri si son dovuti adattare, e non sempre con successoÈ partito perciò un nuovo darwiniano processo di selezione naturale.

Credo che la gestione di più gruppi whatsapp sia una capacità da mettere su curriculum. Non tutti infatti sanno reggere il ritmo e alcuni cadono nel tentativo, in continua lotta con il T9, fonte inesauribile di equivoci ed esaurimenti nervosi. Analizzeremo dunque, in ordine di sopravvivenza, i dinosauri destinati a estinguersi e i superuomini che un giorno avranno quattro mani e somiglieranno più a polipi che ad esseri umani.

|I digitatori a un solo dito

L’ ultimo anello della catena. Nel tempo in cui un millenial ha già scritto l’ equivalente della Divina Commedia, il bradipodigitatore ad un solo dito sta ancora cercando di capire come si scriva la chiocciola. Possiede generalmente un indice iper sviluppato ed è affetto da miopia (tiene il cellulare a una distanza di circa 20-30 cm dai suoi bulbi oculari). Ha problemi nelle relazioni sociali perché si perde metà della conversazioni. La ragazza l’ha lasciato due giorni fa e lui ancora non lo sa.

I digitatori a due dita…grasse

Non bastava il disagio di esser lenti. Se Madre Natura non ti ha dotato delle dita di un cinese ti troverai spesso nella situazione in cui Adesso diventa Adesd e errore diventa extraterrestre. Il risultato è che anziché dire a mamma che torni a pranzo avrai annunciato un’invasione aliena. Incompreso, deriso, zimbello di amici e parenti (giovani).

Il digitatore a due dita velocissime

ken-shiroIl primo anello pseudo-evoluto della catena, non ancora superuomo ma sulla buona strada. Quando scrive le sue dita sembrano lingue di camaleonte. Perlomeno lo sviluppo delle sue falangi è proporzionato, senza correrre il rischio che l’indice assomigli a un culturista in lizza per il premio mondiale di pesi massimi. Ma si può ancora migliorare.

Colui che usa tutte le dita

Le sue mani sembrano le zampe del ragno vagabondo. L’individuo più ambito da tutte le aziende del mondo in quanto in una settimana triplica i fatturati. Riesce a scrivere a dieci dita anche sugli smartphone, reggendo il cellulare con la forza del pensiero. Ma non è ancora il massimo.

messaggi vocali

Chi usa solo i messaggi vocali

Il genio che si è tolto di mezzo i problemi in una sola azione. Se sommassimo tutti i minuti di conversazione con i quali ammorba i nostri cellulari scopriremmo che dodici ore della sua giornata sono dedicate a registrare  il suono della propria voce. Le altre dodici a riascoltarsi. Vanitoso all’inverosimile, generalmente non si aspetta una risposta ai suoi monologhi. Probabilmente ha un doppio cellulare per mandare messaggi vocali a sé stesso, cliccando continuamente play come un mantra. 

Tuttavia è il prescelto, l’ultimo anello dell’evoluzione. Colui che non rischia di massacrarsi la faccia contro un palo mentre cammina e non spenderà mai la promozione Special. Perchè telefonare quando puoi mandare messaggi da 70 minuti?

 

 

 

 

di Irene Caltabiano

 
 
 
 
 
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La primavera è un apostrofo rosa tra polline e antistaminico

C’è chi con l’arrivo del primo sole marzolino è felice come un bambino in un negozio di giocattoli. 

bambinaSui social fioccano foto di prati in fiore , inviti a improbabili Feste dell'albero e partecipazioni a vagabondaggi da hippy per i colli bolognesi, con o senza 50 Special.

Ma ci sono diverse categorie per cui il 21 marzo è il male assoluto, più preoccupante di Costanzo in un negozio di sciarpe.

Oggi ho deciso di rivolgere un pensiero alle povere vittime di questa pestilenza annuale mascherata da un paradisiaco cielo azzurro chiaro.

1)  Gli allergici

Per loro il polline è assimilabile a un’epidemia di ebola. Nelle spese mensili, da marzo in poi, oltre a luce e gas, devono aggiungere il plus di pollinimagnesio, potassio e antistaminico. Fino all’arrivo dell' estate il loro migliore amico si chiama Fiore Di Fieno. Sperano ancora nella tessera fedeltà del farmacista sotto casa.

2)   Le vittime del cappotto

Se non lo mettono muoiono di freddo, se lo tengono addosso cominciano a sudare come un lottatore di sumo all'Equatore.

3)   Le vittime dell’ora legale

Coloro che sono ancora in relazione complicata con il piumone. Difficile troncare la storia d’amore con il compagno di un inverno. Non è leale abbandonarlo un’ora prima, così, di punto in bianco.

Leggi anche: Come sopravvivere alla prova costume camuffando con stile

4)   Le vittime del cambio di stagione

cambio-di-stagioneMa il 25 dicembre non era ieri? Se siete già vittime navigate saprete che la soluzione è nascondere negli anfratti dell’armadio magliette a mezze maniche e costumi da bagno.

Sarà così sufficiente scavare e sostituire l'abbigliamento invernale appallottando i maglioni dove non possono esser visti ad occhio nudo.

Potete giustificare decorazioni natalizie e presepe ancora esposti con la neve finta che regala senso di frescura. Oppure affermando che un buon cristiano non ha bisogno di dicembre per festeggiare la nascita del Cristo.

5) Le vittime del risveglio della natura

Che belli gli uccellini e i fine settimana in mezzo ai boschi!Peccato che i volatili sono gli stessi che hanno scambiato le macchine per i bagni della Stazione Tiburtina. E, in mezzo alla vegetazione, le zanzare cominciano a stilare il menu estivo dei gruppi sanguigni.

5)   Le vittime dello shopping domenicale

Avete presente la scena del Re Leone quando Simba sta per essere schiacciato da una mandria di gnu? Uscire dalla metro mandria-di-gnuPiazza di Spagna nell domeniche di marzo è esattamente la stessa cosa.

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Le vittime degli hipster

Così come margherite, papaveri e rondini, con la primavera torneranno i turisti tedeschi e i loro sandali con calzino.

Ma soprattutto ci saranno avvistamenti di hipster, che potranno finalmente mostrare il loro risvoltino senza paura che la caviglia vada in cancrena. 

Le vittime dei negozi di intimo

Anche l’underwear comincerà a pullulare di fiori e farfalle. Se, come il 90% delle popolazione mondiale, consideravi la prova costume più lontana di Trappist-1, qualunque indumento da bagno ti capiterà di indossare ti farà somigliare irrimediabilmente a una tenda da doccia (vasca compresa. Anche quest’anno si torna in forma l’anno prossimo). 

gatto

Le vittime del weekend fuori porta

Se il fine settimana si ha intenzione di sperimentare quanto il divano riesce a ricalcare la forma del nostro fondoschiena, non si avrà più la scusa del brutto tempo.

Dovrete divertirvi per forza. E andare alle feste di primavera. E starnutire come dannati.

 

di Irene Caltabiano

 

 

 

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La pausa caffè e i suoi casi umani

Il caffè è un coefficiente sociale.

caffèTutti sappiamo cos’è un caffè, pochi cos’è un coefficiente sociale. Neanche io lo so, ma suonava bene e magari ho attirato la vostra attenzione. Sull’Internet è d’uopo parlare di argomenti universalmente condivisibili. E cosa c’è di più condivisibile di un caffè, soprattutto per noi italiani? E poi, se Neruda ha composto l’Ode al pomodoro, trovo giusto spendere due parole per la bevanda che quotidianamente ci salva la vita. Ma, se il primo caffè della mattina è il salvagente, la pausa-caffè è la scialuppa durante l' affondamento del Titanic. Quell’attimo di pura gioia nel grigio di una giornata lavorativa, il prezioso nettare quando il tuo cervello sta per annegare come il cavallo di Atreju ne La storia infinita.

Attenzione, il fatto che quei cinque minuti siano o meno piacevoli dipende dalla compagnia. Infatti, grazie alla legge della sfiga universale, anche quel breve intervallo di tempo può diventare un incubo. Ecco a voi i casi umani che potrebbero capitarvi di fronte al magico distributore. E poi non dite che non vi avevo avvertito.

Il collega-male-di-vivere

Stai tranquillamente girando il tuo pseudo-cucchiaino di plastica nella brodaglia che quel tocco di latte rende accettabiletristezza edeccolo lì. Avverti la sua presenza da quel lieve sciabattare. Già stanco alle 9.05, non ti chiede come stai ma comincia a sciorinare tutti i suoi malanni come se stesse leggendo una cartella di analisi cliniche. Ciò che il collega-male-di-vivere non immagina è che se stai facendo una pausa si suppone che vorresti prendere un attimo d’aria per non essere schiacciato dal peso delle scartoffie. Se volevo intristirmi rivedevo in loop la scena della morte della mamma di Bambi.

Lo scrocca-caffè

È sempre il primo a proporre la pausa. Tu accetti ben volentieri ma il tuo sorriso si spegne lentamente dopo l’ottava volta che il soggetto in questione dice che non ha spiccioli e se gli puoi allungare 50 cent.  Da anni aspetti la cena che dovrebbe ripagarti del mutuo che hai aperto per sovvenzionare il suo espresso macchiato.

L’hipster del caffè

ginsengO Ginseng o la morte. E se non c’è, si deve per forza andare al bar più vicino, che dista almeno dieci minuti dal posto di lavoro. Risultato? Si torna in ufficio più incazzati di prima.

Il silenzioso

Generalmente è il collega che ti dispiace lasciare solo in stanza a giocare a Candy Crush ma cinque secondi dopo ti sei già pentito di averlo portato con te. Sarai costretto a un lungo monologo in cui, pur di trovare un argomento di conversazione, disserterai su quanto è interessante il giallo canarino dei muri o l'eventualità di prendere un thè caldo, triste come un’influenza intestinale a Natale.

Il sovraeccitato

Da anni cerchi di capire di quale droga sintetica si faccia per avere ogni mattina la stessa energia di Heather Parisi ai tempi d’oro. Una figura che spesso coincide con quella del logorroico che saprà, grazie alla parlantina, argomentare agevolmente dallo spread con i bund tedeschi all' outfit di Lady Gaga al suo ultimo concerto. Non adatto per chi intende la pausa caffè come un momento di raccoglimento con il proprio sé.

 Se non avete mai incontrato almeno uno di questi personaggi vi confesserò una cosa: siete uno di loro.

PS. Se ti è piaciuto l’articolo condividi. Se non ti è piaciuto l’articolo, condividi per dire quanto ti ha fatto pena.

 

I rene Caltabiano -Blogger caffeinomane

 

 
 

 

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