Lavorare 2.0

L’ufficio è una giungla? Così fai colpo su colleghi … e mega direttori generali

Eureka. Hai trovato finalmente l’occupazione che fa per te. Ecco alcune delle cose che puoi fare nei primi cinque giorni per colpire il tuo capo e avere successo.
 
Tutti vogliono fare bella figura e dimostrare di valere.  Altro che assenteismo e perdita di tempo su Facebook! Sapere quello che si deve e non deve fare può essere utile per evitare clamorosi autogol, apparire confusi, impreparati … o, peggio ancora, disadattati.
 
 
 
 
 
 
Socializza con i colleghi se li incontri in ascensore, nei corridoi, o nel bagno. Ricorda: il modo di porti influenzerà sicuramente l’opinione che gli altri hanno di te. Offri anche un caffè per rompere il ghiaccio.
Fatti amico un veterano, o comunque una persona che conta realmente e che può apprezzare le tue doti. Magari in futuro potrà mettere una buona parola per te.
 
 
Sii una spugna. Assorbi tutto ciò che pensi possa servirti. Sfrutta il talento di chi ha già esperienza nel campo. 
Comunica al tuo capo, idee, pensieri e risultati. Non potrà non ammirare la tua grinta e positività. 
 
 
 
Ultimo ma non da ultimo. In questi primi, emozionanti, giorni, vai in giro per il quartiere a curiosare. Scopri dove si trova, per esempio, il bar o il tabaccaio più vicino, il locale ideale per gustare uno snack veloce ma piacevole; e perché no, anche una farmacia. Non sia mai che l’emozione per una repentina e inaspettata promozione ti provochi un coccolone.
 
 
 
 
 
Iscriviti alla nostra newsletter >
 
Continua...

Cosa vuol dire avere una buona idea in America?

Cosa vuol dire avere una buona idea in America?

Buone_Idee_In_AmericaLa differenza tra l’avere un’ idea in America rispetto all’Italia è che quando questa è buona gli investitori fanno a gara peraccaparrarsela finanziando il progetto. 
La chiave di successo, infatti, non è più essere bravi in qualcosa ma avere un’idea, possibilmente geniale, e una volta avuta trovare chi te la finanzia. 
E’ accaduto per esempio a San Francisco dove puoi fare una visita dentistica, comodamente, all’interno di un camion perfettamente attrezzato che viene da te su richiesta.

Come nasce l’idea

L’dea è partita da Sara Creighton una dentista che, con l’obiettivo di far fronte alla carenza di visite dentistiche  provocata dal fatto che molti pazienti non si recavano presso gli studi  poiché erano spaventati solo all’idea di “fare visita al dentista”, ha deciso di portare un’innovazione nel settore. 
Sara dichiara che se “Maometto non va alla montagna, è la montagna ad andare da Maometto”.
 
All’interno di un camion con uno spazio di 21 metri, nei quali si trovano tutte le strumentazioni di ultima generazione, il dentista effettua una visita tradizionale che può consistere in una pulizia dei denti o in un’estrazione di carie piuttosto che mettere un apparecchio.
La parte più difficile per Sara è stata  “Far sembrare spaziosa una superficie limitata. Ci siamo riusciti studiando bene il design da adottare».    
 
I primi investimenti provengono da risparmi personali ma successivamente Sara ha trovato investitori disponibili a finanziare l’dea e ha ricevuto più di 40 mila dollari.
 
CED Febbraio 300 x 250

Il funzionamento è semplice

Perché le aziende o i privati possono prenotare la visita tramite una mail oppure i social. Una volta fissata la visita il camion si reca in luogo e la effettua applicando tariffe piuttosto convenienti.
Non è mancata la diffidenza verso quest’idea ma ha poi avuto successo infatti  Sara stessa dichiara che: «Quando porti innovazione all’inizio vieni sempre visto con sospetto. Poi molti giovani dentisti hanno capito che questa potrebbe essere una nuova opportunità anche per loro che oggi non trovano spazio nel mondo del lavoro».
 
Il servizio di Dental studio nei camion oltre ad essere  attivo a San Francisco ha stretto partnership con Google, Dropbox ed Airbnb e come ogni buona idea sta riscuotendo successo.
 
E se il dentista anche in Italia ci facesse visita in un camion che viene apposta da noi?
 
Simona
 

 
 
 

google playSeguici anche su Google Edicola »

 

Continua...

Noi lo facciamo davanti a tutti!

Cosa? Ma i “Cioccolatinitaliani”

Questo è il motto di Vincenzo Ferrieri ideatore e realizzatore di Cioccolatinitaliani una catena di franchising che fa concorrenza a colossi come Mars e Mondelez.
Questo motto si riferisce allo show-cooking di Cioccolatitaliani perché gli chef non fanno semplicemente pane, dolci, brioche e cioccolato, ma appunto, “lo fanno davanti a tutti mettendo in bella mostra non il gelato bensì il gelatiere che manipola frutta e cioccolato davanti al cliente”. 
 
Come nasce l’idea
Partendo dal presupposto che nel mondo vengono consumati circa  sette milioni di tonnellate di cioccolato Vincenzo ha concentrato il proprio business per l’appunto nel “mondo del cioccolato” che si è rivelato un mercato in forte espansione.
In realtà Vincenzo percepisce che puntare sulla qualità del prodotto è la sua chiave di successo, una qualità puramente italiana e già conosciuta in tutto il mondo.
 
Chi è Vincenzo Ferrieri?
Vincenzo, napoletano doc, è figlio di imprenditori che hanno lavorato nel settore della ristorazione attraverso aziende di catering, caffetterie e pasticcerie, si è laureato alla Bocconi e ha deciso di lasciare il suo lavoro già avviato nel mondo della finanza per realizzare la sua catena di cioccolato. italiano.
 
La Sfida
La sua sfida ha così inizio nel 2009 con l’apertura di un solo punto vendita a Milano. Ad oggi i punti vendita sono 17 in tutto il mondo e fatturano 20 milioni di euro.
 
Già presente in Eataly ed entrata all’Expo 2015, l’obiettivo di Cioccolatinitaliani è di diventare un’azienda in forte espansione all’estero sviluppando il mercato del Medio Oriente dove è prevista l’apertura di 30 punti vendita. Prevista in futuro anche un’apertura a Londra.
 
Dovrà scontrarsi però con colossi del settore come Max Banner o Chocolate bar che però, partendo da una idea simile, si sono concentrati più sul settore del food e di conseguenza restano meno “specializzati” nel mercato del cioccolato.  
La sfida, a lungo termine, prevede anche un’apertura dell’azienda a capitali esterni come è già avvenuto per molte startup. 
 
leggi anche

 

Continua...

 

FB  youtubeinstagram

✉ Iscriviti alla newsletter


☝ Privacy policy    ✍ Lavora con noi

Contattaci