L'arte di terminare: la vita è fatta di inizi quanto di conclusioni

"Si vivesse solo di inizi, di eccitazioni da prima volta, quando tutto ti sorprende e nulla ti appartiene ancora"...

Recita così una delle mie canzoni preferite di Niccolò Fabi. Un testo che mi ha sempre fatto riflettere su come ci abbiano abituato a far fronte o decidere come quando e in che modalità cominciare qualcosa. 

Quasi nessuno però ci insegna a gestire la fine, la conclusione di un percorso. Imparare a lasciare andare, a terminare qualcosa è tanto importante quanto fare il primo passo in qualsiasi esperienza della nostra vita. 

Normalmente siamo abituati a vedere la "parola fine" con tristezza e nostalgia. Invece il termine di un cammino aiuta a fare un bilancio su ciò che di positivo o negativo abbiamo tratto da un determinato vissuto. 

Infatti lasciar andare non è necessariamente un addio né un sacrificio, ma elaborare e dire grazie  per ciò che abbiamo imparato. Avete mai provato la sensazione che un' esperienza sia giunta alla sua conclusione perché già ha trasmesso tutto ciò che ti poteva dare? Qualcosa che, naturalmente, sentiamo il desiderio di cambiare?

 

Ecco, ci renderemo conto che le migliori decisioni, quelle a cui seguono istanti di felicità, arrivano imparando a lasciare andare qualcosa che ci bloccava, non ci faceva stare bene o che semplicemente aveva già regalato al nostro animo la pienezza di cui avevamo bisogno. Una paura, un’angoscia, anche una persona se necessario. La vita è fatta di scelte ed è ciò che rende la rinuncia e la conclusione assolutamente naturale.

Lasciar andare è anche ricostruire

lascia-andareTagliare e concludere qualcosa significa anche fare ordine e ridare priorità alla luce delle esperienze accumulate. Chi vuole ricevere, proprio come succede quando arriva un’ ospite, deve creare lo spazio per accogliere.

La difficoltà nel concludere qualcosa sta anche nella tendenza all’accumulo che ci hanno inculcato. La felicità è sempre associata a qualcosa che deve arrivare: un viaggio, un nuovo amore, un lavoro. Questo ci rende perennemente infelici negandoci la possibilità di godere di tutte le piccole conclusioni, i piccoli successi ottenuti lungo il cammino.

La felicità non è altro che uno stato mentale di calma e benessere.  Si deve imparare a definire cosa porta reale felicità e cosa invece ci da solo l'illusione. 

Rinunciate al controllo su ogni cosa, alla necessità di avere sempre ragione e sviluppate la capacità di ammettere i vostri errori.  Lasciamo andare ciò che ci pesa e cerchiamo di essere riconoscenti per le cose positive che, se abbiamo l’atteggiamento giusto, certamente arriveranno.

irene -caltabiano

 

di Irene Caltabiano

 

 

 

 

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