Allena il pensiero strategico ☝

Buonanotte piccoli angeli

“Stella stellina
la notte si avvicina:
la fiamma traballa,
la mucca è nella stalla.
La mucca e il vitello,
la pecora e l'agnello,
la chioccia coi pulcini,
la mamma coi bambini.
Ognuno ha la sua mamma
e tutti fan la nanna”

Era quella che mi dava più serenità da bambina.

Spero arrivi fin lassù.

Ne sento tante in questi giorni:

“Colpa della politica", "Colpa di chi strumentalizza la morte per raggiungere i suoi subdoli obiettivi", "Forse il corpicino è stato messo in quella posizione artificiosamente”...

Quante parole, quante congetture, quanta demagogia semplicistica. Eppure sono passati pochi giorni e già quell’immagine sta sfocandosi nell’atrio del dimenticatoio.

Quelle acque che avrebbero dovuto salvarti si sono tramutate nel carnefice più spietato. Il simbolo assoluto della vita ti ha trascinato nel suo opposto. Qualsiasi parola non porterà il tuo dolce viso a sorridere ancora. Il tuo peluche bianco non sarà conservato nella tua scatola dei ricordi.

Nemmeno volendo provare ad usare tutta la mia esperienza di donna adulta e tutta la mia capacità di entrare in sintonia con le emozioni di chiunque, posso avere la benché minima idea di cosa i tuoi occhi profondi hanno visto in soli tre anni. Avrai avuto così tanta paura quando hai perso anche le braccia sicure del tuo papà.

Non voglio in questo momento usare queste parole per toccare i temi che tanto scuotono il dibattito internazionale in questi giorni.

Non servirebbe. Non ho fiducia in chi ha già permesso questo orrore.

Scrivo solo a te.

Perché ora quanto meno tu possa respirare serenità.

Non la riesco a guardare quella foto.

Ha fatto il giro del mondo.

Eppure siamo bravi a commuoverci per poi tornare alle nostre faccende.. come rassegnati ad uno stato di fatti che ci fa sentire impotenti.

Se avessimo tanto coraggio quanto il tempo che impieghiamo in sterili giudizi ed in fittizie lamentele… forse… potremmo innestarlo sul serio un cambiamento in questo mondo che sempre meno ha di umano.

Oggi preferisco guardare la foto in cui sei con il tuo fratellino e pensare che siete insieme a giocare tra le nuvole. Le zavorre che vi hanno trascinato a fondo sono restate quaggiù e voi finalmente potete ridere. Non dovete più scappare dalla guerra.

Non dovete più capire cosa significa lottare per una sopravvivenza che sarebbe dovuta essere un diritto. Non siete più costretti a camminare in punta di piedi per essere più adulti dei vostri 3 e 5 anni.

Buonanotte piccoli angeli!

 
 

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Nulla si crea, nulla si distrugge. Tutto si trasforma

Raccolgo quest’altra estate ormai agli sgoccioli.
La immaginavo differente.
Le avevo affidato dubbi e tormenti provando a convincermi che si sarebbe presa il suo tempo per poi restituirmi il lavoro fatto.
 
Invece nulla.
 
Mi riconsegna il pacco con questo bigliettino: «spero tu abbia recuperato le forze per la risoluzione del tuo cubo di Rubik. Al prossimo anno».
Insomma, vi sembra corretto? Mi tocca fare i conti ancora con tante piccole piccole frustrazioni irrisolte (e fingiamo siano piccole).
 
Credo il mio problema sia che non sono una di quelle donne che porta cipria e rossetto in borsa. No, non vado a incipriarmi il naso ogni venti minuti per restare impeccabile. Anche perché impeccabile non lo sono mai stata. Il pennello dell’ombretto lo intingo nelle espressioni, nei sorrisi e nelle lacrime. Coloro le gote con le risate che le sollevano o i giorni “no” che le tirano giù.
Sulle labbra ho il rosso acceso delle passioni che vivo o il pallore dei giorni in cui le mordo.
 
Certo, come tutte le donne conservo la mia percentuale di vanità, tuttavia, nelle mie borsette piene di caos, cipria e specchietti lasciano il posto a penne e block notes.
Già. Scrivere, annotare. Fermare gli istanti sulla carta… belli o brutti che siano.
Assurdo come si possa percepire il freddo sulla pelle in una giornata di fine agosto al limite dei trenta gradi. 
 
Accade quando “senti” di dover mettere tutto ciò che hai e che hai sempre pensato di essere, in uno scatolone da chiudere con cura e riporre in un ampio armadio.
Sgomberare il campo da tutto ciò che è vecchio. 
Una stanza vuota, un foglio bianco.
Dovremmo sempre essere pronti a scrivere una nuova storia. In fondo siamo in continuo divenire. «Nulla si crea, nulla si distrugge. Tutto si trasforma». 
Ebbene sì, anche noi cambiamo continuamente; forse è per questo che trovo importante scrivere, avere sempre qualche ricordo appuntato, “un diario di bordo”.
Leggere le mie parole di qualche tempo fa mi insegna a conoscermi e a riconoscermi.
Identifico le costanti della mia personalità e le evoluzioni - talvolta le involuzioni - che ha subito.
 
Confesso che alcuni diari sono finiti dritti dritti nella pattumiera riletti a distanza. L’autocritica sembra non essere mai abbastanza e i ricorsi storici spesso danno noia. Ma anche quello è servito per aggiungere un tassello in più all’unica relazione che dura dal primo all’ultimo giorno di una vita: quella con se stessi.
 
Nessuno possiede il filtro della serenità, la ricetta del vivere bene. 
 
Troppo ghiotta, a volte, la tentazione di abbandonarsi totalmente all’inconsapevolezza e alla  superficialità, che regala anime in plexiglass “capaci” di trovare in modo meno faticoso un equilibrio.  D’altra parte, il percorso verso l’autenticità è fatto di tante ferite e ginocchia sbucciate, ma ti dona il sole negli occhi e nel cuore non appena smettono di bruciare.
 
 
E voi? Da che parte state?

 

 
 
 

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L’amore ha l'amore come solo argomento

L’amore non conosce una forma prefissata, perchè l'amore va oltre la forma stessa. Dunque,perchè se andiamo al parco molta gente resta scioccata, sconcertata, addirittura disgustata da una coppia omosessuale? L'amore va oltre il sesso, ed è ridicolo che ai giorni nostri, ancora certe "restrizioni sociali" non siano state superate.
 
È come se ormai un po' tutti, si stessero abituando a quest'ottica, caratterizzata da una vera e propria omofobia, e sicuramente non fa onore a nessuno. Tutti si professano cittadini, uomini "dalle ampie vedute" eppure esiste ancora gente che si scandalizza di fronte all'amore omosessuale, il che non è solo bigotto, ma anche anti-etico. 
 
Sicuramente l'argomento è molto delicato, e moltissima gente non sarà d'accordo con ciò che scrivo, con il mio pensiero; molto probabilmente la maggior parte di questa gente è cattolica. Quante volte si sente dire : "non è normale, Dio ha creato l'uomo e la donna, perchè l'amore dev'essere solo in questa forma". 
Chi stabilisce cosa è normale? Anzi a coloro che si professano cattolici, a coloro che  dicono di volere il bene verso il prossimo, io chiedo : non è forse Dio che nella vostra concezione ha creato noi tutti, e di conseguenza, anche il modo che ognuno di noi ha di amare?
 
Ad ogni modo, fortunatamente in Paesi come la Spagna e l'America, è stato legalizzato non solo il matrimonio omosessuale, ma anche l'adozione per una coppia gay. Per quel che mi riguarda, è qualcosa di meraviglioso. Tuttavia, specialmente sul secondo tema, le obiezioni sono moltissime. Il punto è: la cosa più importante, per un bambino adottato non è forse ricevere amore? Inoltre come ogni coppia etero, dalla mentalità non bigotta, insegnerebbe al proprio figlio che l'amore esiste in ogni forma, la stessa cosa farebbe una coppia omosessuale, presentando al figlio la concezione che non c'è un amore "giusto" o "sbagliato", che ne esistono più sfaccettature e di conseguenza il bambino non crescerà in maniera confusa.
 
Il mio intento non è quello di fare una sorta di "morale" a chi legge l'articolo, anche perchè chi ha una veduta omofoba non è altro che gente bigotta,ed è risaputo che tale gente, proprio perchè bigotta difficilmente cambia idea, e difficilmente accetta obiezioni al proprio pensiero, quando in realtà chi ci muove delle critiche, chi ci contrasta in maniera costruttiva può soltanto arricchirci. Dunque vorrei piuttosto far riflettere chi appunto è aperto al confronto, e soprattutto spezzare una lancia a favore di chi sa con certezza,che non è certo l'omosessualità che va contrastata, che non è caratterizzata da una sorta di "gravità", e che anzi non è altro che la conferma, della vera bellezza dell'amore che conosce ogni genere di forma.

 

di Carlotta Longombardo

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