Allena il pensiero strategico ☝

Cosa c'entra la Felicità con Nemico Pubblico?

Niente! Ma Rai 3 nella seconda serata di domenica ha deciso di dare spazio ad una nuova trasmissione, abbastanza ovvia di contenuti dove si lascia blaterare un certo Giorgio Montanini (chi cacchio sia, nessuno lo sa) che oscilla tra i monologhi alla Paolini, dalle telecamere nascoste in stile Iene, fino ad un incomprensibile corto sugli emoticons. Boh? E che vorrà significare?

La parte più banale poi è stata la 10na di minuti sulla felicità. Con frasi del tipo: "la felicità si trova nelle piccole cose", "non bisogna pensare che la felicità sia qualcosa di enorme", per terminare con un "non separatevi! tanto la felicità in amore non esiste".

La Felicità

Secondo Wikipedia è lo stato d'animo (emozione) positivo di chi ritiene soddisfatti tutti i propri desideri.

Ma la descrizione più meravigliosa (ci piace l'errore) è quella descritta da un lettore di Repubblica  che cita "la FELICITA' è quando in un determinato momento ti rendi conto che non cambieresti niente" (di grazianasap).
Ma l'iniziativa del prestigioso giornale, ci regala altre bellissimi affermazioni sul concetto di felicità. 

Un lettore, che si firma pedrofurioso, spiega che è la "possibilità che diamo a noi stessi di essere ciò che siamo veramente. Essa è il regalo più meraviglioso di tutta la vita: ci permette di capire se stiamo seguendo la nostra vera essenza". 

Ma c'è anche chi riesce a vederla anche nelle piccole difficoltà quotidiane: "... È la telefonata che ricevi dai tuoi figli che vedi poco ma li ami sempre tanto! 

Scienziati, economisti, giornalisti, filosofi e personaggi della cultura da sempre provano a rispondere a una delle domande più difficili: è possibile individuare una formula per essere felici?

Noi speriamo che voi scriviate la vostra ricetta della felicità

 

 
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Se dico felicità, a cosa pensi?

Il diavolo sta nei dettagli, ma nello stesso luogo risiede anche la felicità. Quello che finora ci aveva suggerito l’esperienza personale, trova conferma in un sondaggio realizzato da Bupa per il lancio della campagna “Feel Great Britain”. Quali sono i piaceri della vita più preziosi, secondo gli inglesi (o meglio, il campione composto da 2.000 intervistati)? Ai primi posti spiccano frammenti del quotidiano apparentemente insignificanti, ma solo perché spesso li diamo per scontato. La sensazione più impagabile in assoluto (a sceglierla, due intervistati su tre) è quella di dormire in un letto appena rifatto, seguita dal benessere che si prova quando si è “baciati dal sole” (57%).
 
A dispetto dei luoghi comuni, la cortesia è sempre benvenuta. Fare o ricevere una gentilezza mette di buonumore. A conferma che la preparazione del piacere è essa stessa fonte di piacere, in classifica troviamo anche il venerdì (24esimo posto) e il cartello “chiuso” prima di andare in ferie (38esimo posto). Tra le sorprese più gradite, ascoltare in radio la propria canzone preferita, magari mentre “si salta” distrattamente da una stazione all’altra.
 
Un benessere decisamente particolare è quello associato al “clac” del vasetto di marmellata appena aperto. A indicarlo il 9% del campione (46esimo posto). A “vincere” il titolo di piacere più strano è però, indiscutibilmente, quello legato alle pulizie del bagno. Incredibile ma vero, lo troviamo in classifica (49esimo posto).
 
 
 
 
 
 

 

 

 
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COME ACCETTARE LA REALTÀ E SEMPLIFICARSI LA VITA

La differenza fra dolore e sofferenza è il risultato del nostro livello di accettazione. “Non possiamo cambiare quello che ci accade, ma possiamo cambiare la nostra reazione”. Erin Olivo, psicologa e assistant clinical professor of medical psychology alla Columbia University spiega come farlo nel libro intitolato “Wise Mind Living” (Vivere con una mente consapevole, ndr), arrivato da poche settimane nelle librerie americane. Tanto per cominciare, l’accettazione nasce già dalle piccole cose: “Facciamo un esempio: a chiunque è capitato di essere in ritardo a un appuntamento e l’ascensore che stiamo aspettando non arriva. Siamo lì, impazienti, a lottare contro la situazione e magari ci troviamo a premere nervosamente più volte il pulsante, come se così facendo, potessimo fare arrivare l’ascensore più in fretta”. Il risultato, mentre si aspetta, è una sensazione di sofferenza, un bisogno di qualcosa che non abbiamo in quel momento. “Certo, non è una grande fonte di sofferenza, ma è un esempio perfetto che ci permette di notare quando siamo in uno stato di non accettazione”, sottolinea Olivo (www.erinolivo.com). L’ascensore non è certo un caso isolato: “Se prestiamo attenzione a quando ci troviamo in uno stato di non accettazione della realtà, ci rendiamo conto che accade quotidianamente molto più frequentemente di quanto crediamo”. Il problema è che desiderare qualcosa di diverso da quello che stiamo vivendo ci mette nella posizione di negare o allontanare i nostri sentimenti o, nel peggiore dei casi, di combattere la realtà.
 
Gestire le emozioni 
A differenza di quanto si potrebbe pensare, l’accettazione è tutt’altro che un atteggiamento passivo: “Non significa, infatti, che ci debba andare bene qualsiasi cosa succeda o che dobbiamo gettare la spugna”, precisa Olivo. Al contrario, l’accettazione è una strategia pratica. “È un’attitudine, uno stato mentale che ci permette di fare i conti con le cose difficili che ci capitano e che non possiamo cambiare”. In che modo, dunque, ci può semplificare la vita? “L’accettazione è un modo per cambiare come ci sentiamo, modificando quello che pensiamo e come reagiamo alle situazioni”, risponde Olivo. Quando non siamo limitati o influenzati da quello che ci irrita, possiamo vedere più chiaramente la situazione che stiamo vivendo e possiamo trovare soluzioni in modo più creativo, equilibrato e flessibile. Nell’equazione di quanto ci rende la vita difficile, infatti, le emozioni giocano un ruolo da protagoniste. “Sotto la superficie dei problemi con cui quotidianamente facciamo i conti, ci sono i nostri sentimenti. Gestire le emozioni, dunque, ci permette di gestire lo stress”, fa notare la psicologa che, per facilitarne l’interpretazione, le raggruppa in otto grandi “famiglie”. Ovvero: paura, rabbia, tristezza, vergogna, disgusto, gelosia, felicità e amore. “Le emozioni non ci accadono semplicemente, ma seguono un percorso ben preciso: c’è un innesco, cioè un evento scatenante, un’interpretazione di quest’avvenimento, un bisogno di agire, un’azione e le conseguenze dei questi atti che, spesso, generano emozioni di ritorno”. Seguendo questa “mappa”, dunque, si possono identificare gli ingredienti del nostro stato d’animo, riconoscere quali reazioni innescano e intervenire con consapevolezza in qualsiasi momento del percorso. “Si può cercare di ridurre le situazioni che scatenano un’emozione, si può cambiare l’interpretazione di questi fatti o la risposta alla situazione”, propone l’esperta. Se è vero che accettare è un proposito che si sceglie di realizzare momento per momento, è anche una condizione che ci permette di approcciare gli eventi stressanti, rallentare il ritmo e prestare attenzione ai nostri processi interiori. “L’accettazione ci dà la possibilità di rispondere consapevolmente, invece di reagire a una situazione”.
 
Come si pratica
La buona notizia è che l’accettazione è una capacità che tutti possono imparare, semplicemente praticandola con impegno nella quotidianità. Ecco quattro suggerimenti per partire con il piede giusto
Fermatevi!
Quando vi sorprendete in un atteggiamento antagonista rispetto alla realtà, cercate di non reagire immediatamente e concentratevi sulla vostra postura: abbassate la spalle, aprite il torace, alzate il mento, raddrizzate la spina dorsale e respirate profondamente.
Prestate attenzione
Individuate i momenti di non-accettazione. Non devono essere necessariamente situazioni grandi o importanti. Notate tutte le volte in cui vorreste che le cose fossero diverse. Prendete nota: si tratta di occasioni per praticare l’accettazione.
Ricordate che l’accettazione è una scelta
Tutte le volte in cui, durante la vostra giornata, vi trovate in modalità di non-accettazione, guardate la situazione con cui avete a che fare e ripetevi la frase: “È quello che è”. Sentirete la tensione allentarsi.
Prendetevi cura di voi stessi
Siate pazienti con voi stessi e ricordatevi di esserlo con frasi del tipo: “Non mi piace questa situazione, ma ci posso convivere, passerà. Devo essere paziente con me stesso, mentre vivo questo momento”.
 

 

 
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