Amatrice: le famiglie salve ringraziano il “nonno” che metteva il cuore per fare le case

«Fin da piccolo ho sempre avuto una gran paura del terremoto, visto che siamo in zona sismica, e così le mie costruzioni sono belle solide». Così Saro Rubei, il quasi 90enne a cui molti abitanti di Amatrice devono la vita. Costruttore e allevatore di cavalli, fino a 40 anni ha lavorato come macellaio, per poi intraprendere la carriera nel settore edile. A intervistarlo, è stata Repubblica. 
A oggi Saro Rubei vive nell’agriturismo che gestisce con la moglie dal 2000. L’ha costruito da solo nel 1975. Ad aiutarlo, gli amici contadini. «Niente ingegneri o tecnici. All’epoca mi serviva un posto in cui alloggiare i miei amati cavalli. Erano tanti e quindi l'ho fatta a tre piani e bella resistente. Ho usato ferro, cemento e cemento compresso. Non ho badato alla quantità di materiali, perché volevo farla bella solida. È successo così anche con le altre case che ho costruito». 
Ad Amatrice l’uomo ha costruito circa 60 case, lavorando dal 1969 al 1985. «Facevo tutto da solo, all'inizio realizzavo uno schizzo della casa. Poi sceglievo i materiali e arruolavo gli operai. Il geometra si occupava di fare tutte le carte, completare il mio disegno e presentare le varie richieste di autorizzazione, magari senza neanche vedere la casa». In molti, all’indomani del terremoto del 24 agosto scorso hanno deciso di andare a ringraziarlo di persona, in lacrime. «Uno vive a 50 metri dall'hotel Roma. Ha detto che quando ha guardato fuori di casa gli sembrava di essere in un sogno. In uno dei miei palazzi abita la famiglia del geometra del Comune. È venuto ad abbracciarmi. Ha detto che il mio cervello andrebbe studiato e replicato».
Non manca però, per Saro Rubei, il rammarico misto al dolore. La sorella 91enne, infatti, è morta. La donna è rimasta schiacciata dal crollo della casa paterna.
«Fin da piccolo ho sempre avuto una gran paura del terremoto, visto che siamo in zona sismica, e così le mie costruzioni sono belle solide». Così Saro Rubei, il quasi 90enne a cui molti abitanti di Amatrice devono la vita. Costruttore e allevatore di cavalli, fino a 40 anni ha lavorato come macellaio, per poi intraprendere la carriera nel settore edile. A intervistarlo, è stata Repubblica. 
 
 
 
A oggi Saro Rubei vive nell’agriturismo che gestisce con la moglie dal 2000
L’ha costruito da solo nel 1975. Ad aiutarlo, gli amici contadini. «Niente ingegneri o tecnici. All’epoca mi serviva un posto in cui alloggiare i miei amati cavalli. Erano tanti e quindi l'ho fatta a tre piani e bella resistente. Ho usato ferro, cemento e cemento compresso. Non ho badato alla quantità di materiali, perché volevo farla bella solida. È successo così anche con le altre case che ho costruito». 
 
Ad Amatrice l’uomo ha costruito circa 60 case, lavorando dal 1969 al 1985
«Facevo tutto da solo, all'inizio realizzavo uno schizzo della casa. Poi sceglievo i materiali e arruolavo gli operai. Il geometra si occupava di fare tutte le carte, completare il mio disegno e presentare le varie richieste di autorizzazione, magari senza neanche vedere la casa». In molti, all’indomani del terremoto del 24 agosto scorso hanno deciso di andare a ringraziarlo di persona, in lacrime. «Uno vive a 50 metri dall'hotel Roma. Ha detto che quando ha guardato fuori di casa gli sembrava di essere in un sogno. In uno dei miei palazzi abita la famiglia del geometra del Comune. È venuto ad abbracciarmi. Ha detto che il mio cervello andrebbe studiato e replicato».
Non manca però, per Saro Rubei, il rammarico misto al dolore. La sorella 91enne, infatti, è morta. La donna è rimasta schiacciata dal crollo della casa paterna.
 
 

 

 

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