Bellezza (over size) vs Facebook 1 a 0. È la Rete, bellezza

Inutile negarlo. Il “giocattolino” di Mark Zuckerberg sta alla nostra esistenza sociale e relazionale come l’aria a quella fisica. D’altra parte, FacciaLibro sembra soggiogato, al pari delle maree, all’influenza della Luna. Coerenza, stabilità e chiarezza delle linee guida non sono, decisamente i suoi punti di forza. Nei giorni scorsi a essere “bacchettata”è stata la campagna promozionale dell’evento “Femminismo e grasso” organizzato da Cherchez La Femme, gruppo australiano che realizza talk show su tematiche di genere.
 
 
 
L’immagine rigettata da Facebook è una foto che ritrae in bikini Tess Holliday, 
la 30enne modella plus size  fondatrice del movimento #EffYourBeautyStandards (“manda al diavolo i tuoi canoni di bellezza”) e ideatrice di collezioni di abiti taglie forti. Il rifiuto è derivato dal fatto che «il corpo è rappresentato in modo indesiderabile, in violazione della nostra politica su Salute e Fitness. Include primi piani di grasso e cellulite e la promozione di una condizione medica negativa, come i disordini alimentari. Il post non verrà rimosso, ma non può apparire come annuncio».
 
 
Facebook però non ci ha messo molto a fare marcia indietro. Le regole non scritte della comunità social gli si sono, infatti, rivoltate contro. Il tam tam innescato ha avuto effetto immediato perché, in virtù della sua storia e della sua personalità, prima ancora – forse – che della sua taglia 56, Tess Holliday rappresenta un esempio per molte donne. Così, a seguito dell’episodio, la modella ha catalizzato intorno a sé un mix di solidarietà, immedesimazione e incoraggiamento. 
 
«Il nostro team analizza milioni di immagini pubblicitarie ogni settimana e in alcuni casi proibiamo ingiustamente delle pubblicità. Questa immagine non viola le nostre linee guida. Ci scusiamo per l’errore». Questa è stata la conclusione della vicenda, che ha dimostrato, per l’ennesima volta, la (neanche troppo) velata patina di ipocrisia che avvolge le decisioni di Faccialibro. Una persona obesa trasmette un messaggio diseducativo, ma filmati e foto ispirati dal bullismo o dal razzismo scivolano perlopiù indisturbati macinando un numero imprecisato di condivisioni. 
 
 
Una riflessione a margine merita la figura di Tess Holliday. La giovane modella non usa giri di parole per definirsi: «non sono curvy, ma grassa. E allora?». Il suo Instagram racconta una donna dal corpo opulento, fuori “dall’ordinario”, ma che è riuscita, con spiccata tenacia ad affermarsi, professionalmente e umanamente. E a chi la “accusa” di dare messaggi fuorvianti, risponde «non si può capire lo stato di salute di una persona da un osso che sporge e neanche da un rotolo di ciccia. Quello che si può fare però è parlare, educare, portare avanti modelli diversi, in modo che ogni donna senta di far parte della discussione. La vita è dura, e ognuno la gestisce come può, chi mangiando di più, chi fumando, chi bevendo. Io non dico alle ragazze di mangiare o di diventare come me o di non andare in palestra. Io dico loro di guardarsi allo specchio e di essere felici di quello che vedono, senza inseguire ideali che non esistono o che sono imposti dalla società: la salute mentale è importante tanto quanto quella fisica». 
 

 

 

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