Greenpeace "accende il sole" ripartendo da Lampedusa

GreenPeace spegne trenta candeline. Ma il regalo vuole farlo a noi.

Abbandonare le fonti fossili pericolose e costose come il petrolio in favore di energie pulite e rinnovabili. L'associazione ambientalista sceglie Lampedusa come protagonista del cambiamento, isola che egli ultimi anni, è diventata sinonimo di accoglienza e di speranza per le migliaia di profughi che fuggono dalla loro terra.


In Italia sono molte le isole che potrebbero vivere di energia eolica e solare, ma continuano ad avere la loro fonte principale nel petrolio. Il combustibile non solo è inquinante, ma anche molto costoso.Prezzo che viene pagato in bolletta da tutti noi, per un ammontare di 60 milioni di euro l'anno.

Erano già stato fatti tentativi di installare un impianto fotovoltaico sull'edificio del comune di Lampedusa. Ma superare gli ostacoli burocratici si è rivelata impresa ardua. Così difficile che, nonostante il consenso delle istituzioni fosse già arrivato da tempo, il solito cortocircuito di pratiche ufficiali ha fatto sì che scadesse il bando per il finanziamento del progetto. Una truffa.

Green Peace non si arrende. Si appella alla sensibilità dei cittadini per il futuro green e rinnovabile di questa meravigliosa isola siciliana. Ha così creato sul sito ufficiale la campagna di crowdfunding "Accendi il sole" a sostegno del progetto,con possibilità di donazioni dai10 euro in su. Grazie all'impianto fortovoltaico si risparmierebbero complessivamente quasi 200mila euro, evitando l'emissione di 300 tonnellate di CO2.

Aiutiamo Green Peace ad accendere il sole. E la speranza.

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di  IRENE CALTABIANO

 

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