Nicoletta Saracco: la mia vita con il tumore? All'insegna del colore

Ci sono date che separano definitivamente il prima dal dopo

Sono le date che hanno sancito presenze nuove o, al contrario, decretato l’assenza irreversibile di qualcosa o qualcuno

L’inizio di un amore che trasforma la vita

La nascita di un figlio.

La morte di un genitore

Scoprire di avere una di quelle malattie che fanno tremare i polsi. Perchè una diagnosi di tumore è qualcosa che non si può ignorare. Indipendentemente dalla reazione che si sceglie/capita di avere con questo. 

Nicoletta-Saracco-NiArtGalleryIl 10 giugno 2019 ha rappresentato lo spartiacque dell’esistenza di una ragazza di 29 anni, l’età in cui ogni cosa è possibile , in cui sperimentare, mettersi in gioco e sbagliare dovrebbe essere un diritto costituzionale. Nicoletta Saracco, invece, quel giorno riceve la diagnosi di tumore al seno metastico: non c’è modo di operarlo. Conviverci tenendolo sotto controllo, quindi, non è una scelta, ma semplicemente l’unico scenario realistico.

Nicoletta Saracco, però, ha deciso di alzare l’asticella mettendoci molto di suo. Convivere con il tumore per lei non ha significato affrontare i giorni con passiva rassegnazione, lasciandoseli piovere addosso, bensì riscoprire passioni solo apparentemente lontane e sepolte, e rileggere attraverso queste la sua quotidianità professionale di prima.

NI.ART.GALLERY: quando il colore fiorisce d’inverno

Nicoletta Saracco è marchigiana. Nasce a Recanati e si trasferisce a Milano a 19 anni per frequentare il corso di Fashion Design dell’Istituto Marangoni, cui segue il master in Design and Applied Arts presso la Creative Academy. Quando scopre di avere un tumore, lavora come shoes designer per un importante brand internazionale; decide a questo punto di accantonare le ambizioni professionali e prendersi tutto il tempo necessario a curarsi. I primi mesi trascorrono quasi interamente allo IEO (Istituto Europeo di Oncologia), poi a febbraio 2020 deflagra la pandemia di Covid19.

Nicoletta-SaraccoIl congelamento obbligato della quotidianità è per Nicoletta Saracco doppiamente ostico: risulta positiva al virus, ed il trattamento oncologico che sta seguendo non fa più effetto. Bisogna passare alla chemioterapia, e sopportare interminabili ore di silenzio tra una seduta e l’altra; la reazione della 29enne è spontanea e inattesa: riprende in mano cavalletto, tele e colori e ricomincia a dipingere per esorcizzare ansie ed angosce incanalandole nell’ideazione e realizzazione di qualcosa di concreto. In breve tempo quest’attività si trasforma: non più solo sfogo emotivo personale, ma strumento di condivisione e aiuto per altre donne che vivono la stessa situazione. Il soggetto ricorrente è una Madonna senza volto, ma caratterizzata da colori vivacissimi e accesi: un’istigazione a godere della vita avendo come bussola il qui ed ora, e la capacità di essere flessibili, assecondare il fluire degli eventi, anziché tentare, rigidamente, di opporsi.

Ad inspirarla, l’immagine della Vergine di Guadalupe. Quella ritratta da lei, però, non ha un volto, e la scelta ha una motivazione precisa. Permettere a tutti di “riempire” quell’ovale vuoto con il proprio, personale, concetto di fede/fonte di fiducia e speranza. Nasce così il progetto NI.ART.GALLERY: felpe e T-shirt con sopra ricamata la Madonna senza volto; i materiali scelti sono ecosostenibili, ed una parte del ricavato delle vendite viene devoluto alla Fondazione IEO-CCM ( Istituto Europeo di Oncologia e Centro Cardiologico Monzino). 

L’obiettivo di Nicoletta Saracco è dimostrare che anche le donne malate di tumore hanno diritto alla normalità (incontrare gli amici, truccarsi…), e favorire lo sviluppo della consapevolezza dell’importanza della prevenzione, non solo in età adulta, ma a partire da quando si è ancora giovani. La salute, infatti, non è qualcosa di acquisito una volta per tutte, ma un dato dinamico, da monitorare periodicamente, così come si fa per la macchina attraverso il collaudo.

Nicoletta-SaraccoPer tenere insieme questi due elementi Nicoletta Saracco ha creato una rubrica video intitolata TTTT (Tette, Tacchi, Trucco, Tumore. Manuale di istruzioni anti-panico), alla cui realizzazione collabora lo IEO. Così, attraverso brevi interviste agli specialisti (radiologi, senologi…), risponde ai dubbi ed alle angosce più frequenti  e profonde, in chi si ammala. In una società come la nostra, in cui mostrare (ed essere spettatori) delle emozioni più cupe ed intense è una perversione ormai sdoganata, colpisce che una giovane, peraltro impegnata nella moda, scelga di andare in direzione opposta e contraria. Niente tristezza o timore di morire dati in pasto a sconosciuti per qualche migliaio di follower in più. E niente ambizione/pretesa da maestra di vita o tuttologa medica. Non le interessa imparare a memoria il nome scientifico del tumore da cui è affetta, né tantomeno, improvvisarsi oncologa in pectore. Con grande onestà, per se stessa e per chi la segue ed apprezza, Nicoletta Saracco spiega che le basta conoscere gli aspetti della malattia che hanno un impatto sulla sua vita quotidiana, tutto il resto spetta a chi ha le competenze ed esperienza per gestirne la componente sanitaria.  

Essere pazienti senza dimenticare di essere (giovani) donne è già impegnativo, quindi perché sostituirsi agli specialisti? Un simile delirio di onnipotenza potrebbe facilmente trasformarsi in boomerang.

 

Francesca Garrisi     

Quando le cose non mi divertono, mi ammalo  (H.B.)

 

 

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