This is not a sushi bar, il primo ristorante dove mangi in cambio di followers

This is not a sushi bar: pagarsi la cena grazie ai followers di Instagram

this is not a sushi barRoba da Black Mirror? A Milano, in zona Porta Romana, è già realtà. La catena This is not a sushi bar premia popolarità e capacità di crearsi il proprio seguito sull’ormai popolarissimo social.

Il brand di cucina giapponese, infatti, parte dal presupposto che i followers sono in primis potenziali clienti. Dunque, se un seguace tira l’altro, l’influencer che pubblica una foto sul profilo, con tanto di account e hashtag ufficiali, spinge certamente i più curiosi a capire in quali ristoranti si nasconda il loro idolo.

Peraltro, l’aspetto estetico è fondamentale nella cucina giapponese; la bellezza e la cura nella presentazione dei manicaretti diventa un fattore competitivo, dimostrando che la fame passa prima di tutto dagli occhi. E quindi, quale migliore social di uno che punta esclusivamente sul potere dell’immagine?

Come funziona: sushi in cambio di post

sushi-barUn piatto gratuito se possiedi da mille a 5000 follower, due da 5mila a 10mila, quattro da 10mila a 50mila e infine otto piatti free se si hanno tra i 50 e i 100mila fan. 

Infine, se si tratta di influencer di professione (oltre i 100mila follower) viene offerta l’intera cena.

Il post da presentare in cassa, dove lo store manager ha già controllato la pubblicazione, deve contenere una foto scattata nel locale, il tag alla pagina @thisisnotasushibar e l’omonimo hashtag. Dal pagamento sono esclusi solamente alcuni piatti e bevande.
 

 Influencer marketing, la nuova forma di baratto

sushi-followersInfluenzare vuol dire avere peso sulle scelte delle persone, portandole a preferire un prodotto anzichè un altro (che si tratti di un ristorante, un’esperienza o una pentola). E questo significa monetizzare, avere potere economico.

Lo smart food vince e si diffonde sempre più in Italia

Indirettamente, l’influencer diventa il miglior tipo di pubblicità, il modo più rapido per arrivare a un gran numero di potenziali clienti. E le possibilità aumentano con le funzionalità sempre nuove che vengono introdotte, in primis le storiese chissà quali nuove diavolerie potrebbero spuntare fra qualche mese.

 This is not a sushi bar ha inventato la formula cashless

follower-sushiIl ristorante non è certo il primo ad aver intuito le potenzialità di tale modalità. Tuttavia è il primo a sperimentare una formula completamente cashless, modalità creativa e innovativa.

Normalmente la catena si basa soprattutto sulle consegne a domicilio: sei ristoranti attivi e prossime aperture sono già previste in altre città. Ma la campagna marketing spingerà sia le vendite via sito che la fama del ristorante.

Matteo Pittarello afferma: «Intendiamo rendere la formula permanente, per cui, salvo sorprese, dovremmo essere i primi al mondo ad utilizzare in maniera strutturata questa modalitá».

Dunque, amanti del sushi e very important people dei social, drizzate le orecchie: il sushi bar potrebbe essere il primo di una lunga serie a brevettare il pagamento... in likes. 

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di Irene Caltabiano

 

 

 

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