Wonder woman? È il personaggio a ispirarsi alle donne, non il contrario

Corpetto, shorts e stivali di pelle rossa.

Wonder woman, alias Diana Prince, la donna dei sogni creata nel 1941 dalla matita di William Moulton Marston rimane bella, forte, intelligente, giovane, anche a 75 anni appena compiuti.

Confesso però che, nonostante il suo charme, sono rimasta fortemente perplessa di fronte alla nomina al rango di ambasciatrice ONU ad opera di Ban Ki Moon, attuale Segretario generale delle Nazioni Unite. Dal momento che l'eroina non poteva essere fisicamente lì, a fare gli onori di casa è stata Diane Nelson, presidente della DC entertainment, major americana che detiene i diritti di una vasta gamma di supereroi. Alla cerimonia presenti anche Lynda Carter, interprete della famosa serie anni '70, e Gal Gadot, attrice che vestirà i suoi panni nel film del 2017.

Forse persino l'Onu si è dato al marketing, garantendo sottobanco un vasto pubblico di sala per la prossima pellicola? La decisione ha avuto pareri contrastanti all'interno delle stesso organo istituzionale. In primis perchè si pensava che (finalmente) una donna potesse raggiungere le alte cariche, dal momento che nove su dieci sono ricoperte da uomini. Altri hanno considerato la cerimonia quantomeno bizzarra, fino a definirla una vera e propria offesa.

Alcuni membri delle Nazioni Unite hanno svolto un sit-in con tanto di slogan “ Non sono una mascotte” e “Facciamo le cose serie”. Non è mancata la pronta risposta delle femministe, in particolare nella figura Shon Faye, che afferma: «Fare di Wonder Woman un’ambasciatrice Onu è un’assurdità appropriata per quest’annata così assurda della storia umana». E ancora, su Twitter:«Ci dice qualcosa, sul patriarcato, il fatto che per avere potere abbiamo bisogno di una supereroina finta, invece di una donna reale».

La scelta ha sollevato persino commenti legati all' abbigliamento troppo succinto, al seno prosperoso in mostra e alla pelle irrimediabilmente bianca. Peraltro, anche a voler accettare la nomina di un personaggio inventato, non sarà un po' troppo datato per far presa sulle nuove generazioni?

È Wonder woman che si ispira alle donne, non il contrario

Idealmente il personaggio potrebbe essere una rappresentanza di tutto rispetto delle donne. Ricordiamo che lo stesso Marston, teorico del femminismo, per definire il personaggio si ispirò al suffragismo. Wonder Woman fu la prima donna in mezzo a tutti quei testosteronici Batman e Superman. Ha una forza sovrannaturale, una velocità supersonica, parla molte lingue, è resistente al dolore ed è molto istintiva. Atena, come da fumetto, le ha donato grande saggezza e intelligenza. Ma tutte queste sfaccettature sono la sublimazione e l'iconizzazione di caratteristiche già presenti in tutte noi. Perciò perchè non nominare una donna reale?

Diana Prince starebbe benissimo su un manifesto o una campagna pubblicitaria dedicata alle donne forti, un' icona pop molto simile ai quadri di Lichtenstein . Ma meglio limitare la sua presenza alle pagine dei fumetti. Non sarà che, ancora una volta, la visione della donna sia troppo dipendente da uno sguardo maschile?

Inoltre, ci sono evidenti problemi pratici. Come farà Wonder Woman ad essere a capo di una missione diplomatica, magari presso la Santa Sede? Non potrà certo andarci in pantaloncini di latex. O a negoziare su trattati internazionali? Se non è d'accordo, sfodera i suoi poteri? Non mi pare che tra questi ci sia l'ars oratoria. O ancora, nel suo curriculum non vedo una qualche laurea in Scienze Politiche o Giuridiche. Inoltre, attenendosi al fumetto, fra i cattivi che l'eroina combatte figura anche l'ONU. Attenti diplomatici, potreste mettervi il nemico in casa. 

 

di Irene Caltabiano

 

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