Airbnb, alla discriminazione rispondiamo così

Noi accettiamo.

we-acceptQualsiasi razza, sesso o colore di pelle, l' importante è sentirsi a casa. Lo spot di Airbnb, trasmesso durante la serata d'apertura del Superbowl, finale di campionato del football statunitense, è stato visto da milioni di americani.

Il team di Brian Chesky, Joe Gebbia e Nathan Nathan Blecharczyk è stata accusata di opporsi a Trump. Infatti, appena dopo la proclamazione del Muslim ban, regime severo nei confronti dei rifugiati, quelle immagini hanno avuto grande risonanza. La squadra di una delle piattaforme di hosting più famose del mondo, in una lettera comparsa sul sito, scrive così:« Coloro che sono stati sfollati, sia per ragioni legate alla guerra che per altri fattori, hanno un bisogno particolare di essere accettati e compresi. Hanno bisogno, in maniera piuttosto letterale, di un luogo che possano chiamare casa. Ecco perché abbiamo deciso di agire».

Un impegno che vogliono portare avanti grazie ad un piano quinquennale per fornire 100mila alloggi gratuiti a chi nerifugiati dovesse aver bisogno nell'immediato. Rifugiati, superstiti di calamità naturali, volontari, il tutto appellandosi alla collaborazione degli host. Nei prossimi quattro anni AirBnb investirà anche quattro milioni di dollari per aiutare l'International Rescue Commitee a far fronte alle emergenze dei rifugiati dell'intero globo.

Il piano è già in atto.In seguito al bando del presidente che ha bloccato gli immigrati alle frontiere, molte persone hanno trovato ospitalità su Airbnb . «Lavoreremo con gli host della nostra community per fare in modo che chi si trova in queste condizioni possa trovare non solo un luogo dove stare, ma anche una rete sociale dove poter interagire con gli altri, dove sentirsi rispettato e nuovamente parte di una comunità».

Un'iniziativa solidale di cui tutti possiamo diventare protagonisti; sul portale è presente un modulo da compilare nel caso si voglia mettere a disposizione un alloggio. Da lì si entra in contatto con popolazioni locali che si occupano di fornire assistenza a chi ne ha bisogno. Oppure, si può semplicemente effettuare una donazione.

we-accept-2Non è la prima volta che Airbnb si espone per il rispetto e la solidarietà a livello mondiale. Nel giugno 2016 aveva prodotto Open doors, uno statement che tutti gli host hanno dovuto sottoscrivere entro il primo novembre. I proprietari hanno elaborato l'accordo dopo alcuni episodi di discriminazione subiti dagli ospiti. Nel documento si invita a trattare con rispetto, senza giudicare o biasimare, tutti i membri della comunità Air bnb «indipendemente da razza, religione, nazionalità, disabilità, sesso, identità di genere, orientamento sessuale o età». Si deve partire dalle piccole sfide concrete per arrivare a grandi risultati.

«Se lo desideriamo, possiamo fare in modo che i bambini di oggi crescano in un mondo diverso, nel quale possano sentirsi accettati per chi sono, indipendentemente da dove si trovino. Perché siamo sinceramente convinti che più ci accettiamo per ciò che siamo e più il mondo può diventare un luogo migliore».

 

 

di Irene Caltabiano
 

 

 
 
 
 
 

 

 

 

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