Eye contact experiment: tornare a guardarsi negli occhi

Ci sono stati d'animo che le parole non riescono ad esprimere.

 I nostri occhi dicono più di quanto noi stessi riusciamo a dire. Purtroppo al giorno d'oggi, causa il proliferare di smartphone, tablet e dispositivi elettronici, è molto più difficile incontrare lo sguardo dell'altro. Spesso camminiamo per strada totalmente risucchiati da Whatsapp, messaggi e chiamate. L'altra persona diventa solo un ostacolo sul nostro cammino, non una possibilità di incontro.

I tedeschi hanno più a cuore questa problematica? Non si sa. Fatto sta che Berlino sarà sede del World's Biggest Eye Contact Experiment, il più grande esperimento di contatto visivo del globo. Un flashmob in cui i cellulari rimangono a casa....per guardarsi negli occhi. L'idea è che chiunque possa creare il proprio angolo di empatia, semplicemente cercandola nello sguardo di un'altra persona. L'evento internazionale, che ha come fondatore l'australiano Peter Sharp, si svolgerà sabato 29 ottobre al Brandeburger Tor, dall'13 alle 16. Già l'anno scorso l'iniziativa aveva registrato la presenza di 100mila persone, con eventi simili anche a Roma o Milano.

Un esperimento sociale per abbattere muri che noi stessi abbiamo creato. Un evento che fa eco alla perfomance di Marina Abramovic al MOMA di New York (2010). L'artista stava immobile sette ore al giorno, guardando negli occhi chiunque volesse mettersi di fronte a lei. Le reazioni erano delle più diverse. Chi sorrideva, chi rideva, chi scoppiava in lacrime. 

Si potrà comunicare con sconosciuti anche senza dirsi una parola, abbattendo timidezza e differenze sociali? 

 

 

 

di Irene Caltabiano

 

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