Decluttering: mente sana e umore alto se lo spazio è ordinato e leggero

Vestiti, scarpe, libri, DVD…

Chi non ha a casa una discreta quantità di almeno uno di questi oggetti che non ha MAI usato? Eppure quando li avevamo acquistati eravamo convinti di non poterne assolutamente fare a meno.

DeclutteringCosì, anno dopo anno, casa si è affollata di cose, finchè ha cominciato a scarseggiare lo spazio per te, il tuo partner, i tuoi figli. Quasi contemporaneamente, il momento del rientro dal lavoro, dopo una giornata stressante e frenetica, ha smesso di essere il meritato premio, l’occasione per rigenerarsi, trasformandosi in fonte di ansia e angoscia. Pensi che sia una mera coincidenza? Sbagli, c’è un collegamento diretto tra lo spazio esterno e quello interno. Trascurare il primo si ripercuote inevitabilmente sul proprio stato d’animo e sul proprio benessere emotivo.

Dalla consapevolezza del nesso tra questi due elementi è scaturito il decluttering, anche detto space cleaner. La parola inglese declutter significa fare ordine, liberare spazio, sbarazzarsi di ciò che ingombra e basta. Costituisce quindi uno stile di vita improntato a valorizzare l’essenziale, lasciando andare tutto il resto. E riuscire a farlo quando si tratta di una giacca, di un vestito, o di una borsa confinati per anni nell’armadio a prendere polvere, aiuta a tagliare anche i rami secchi…immateriali.

Il decluttering si è sviluppato inizialmente nei Paesi anglosassoni (Inghilterra e Usa), per poi prendere piede anche in Europa ed Italia. A dare un contributo decisivo alla diffusione di questo termine è stata la giapponese Marie Kondo, ideatrice del metodo KonMari (riordino per categorie).

Decluttering: come affrontarlo (e superarlo egregiamente)

DeclutteringLa regola d’oro è un passo alla volta. Proporsi/ imporsi di fare pulizia tombale in casa nel giro di mezza giornata, è pura ingenuità, se viviamo in 60-80 metri quadrati. Dunque, meglio fissare obiettivi realistici: probabilmente una mattinata è il tempo ideale per alleggerire cassettiera e libreria del salotto di ninnoli e volumi inutili.

Ci sono oggetti/libri davanti ai quali il dubbio amletico (mi serve oppure no?) ti attanaglia? Spostali in uno scatolone, e concediti il tempo di decidere, non troppo però. È sufficiente una settimana.

Se in sette giorni non riesci neppure a ricontrollare il contenuto dello scatolone, significa che tutto quello che c’è dentro non ti serve davvero. In linea di massima, se nell’ultimo anno non hai MAI utilizzato una cosa, buttarla o donarla è quasi certamente la soluzione migliore.

Se sei costante ed affronti un epicentro di caos e accumulo dopo l’altro, al termine dell’opera ti sbalordirà quanto sarà cambiato l’aspetto della tua casa.

Inizia adesso la fase due, impegnativa, ma foriera di rapide (e visibili) soddisfazioni: distribuire ciò che hai (ri) scoperto essere essenziale per te nelle varie stanze e mobili Il restyling del tuo nido ti regalerà una sottile e stuzzicante adrenalina del tutto simile a quello che provi quando esci dal parrucchiere con un taglio nuovo fiammante. Voglia matta di ricominciare. Di sfidarsi. Di vivere.

 

Francesca Garrisi     

Quando le cose non mi divertono, mi ammalo  (H.B.)


 

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