Digital Disruption, ovvero come Davide deve allearsi con Golia

Morte e distruzione!

godzillaTranquilli, non si parla di qualche catastrofe naturale ma esattamente l'opposto.

Mai sentito parlare di digital disruption? La parola fa paura ma altro non riguarda che il momento i cui una nuova tecnologia soppianta completamente il modello di business precedente.

Niente di nuovo sul fronte occidentale. Stesso discorso di quando dalle carrozze si è passati alle macchine, dal lavare i panni nel fiume alla lavatrice, dal caro telefono a gettoni all’Iphone nelle nostre tasche.

"Ci devi stare, inutile sperare" come cantavano i Neri per caso.

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Davide è Golia

camaleonteSe c’è una certezza nella vita è il cambiamento. Ma il cambiamento si deve anche saper cavalcare. E, come insegnava il buon Darwin, non vince il più forte ma chi, come un camaleonte, sa adattarsi all’ambiente circostante.

La rivoluzione digitale è una specie di Godzilla che ha schiacciato solidi modelli già esistenti. O, se preferite, un Golia nato Davide che ha saputo sfruttare l'ondata di trasformazione.

Qualche esempio? BlockBuster, colosso degli anni '90, completamente annientato da Netflix. Le catene alberghiere ormai soppiantate da Airbnb, tanto che si è stati costretti a legiferare a riguardo perché gli introiti del portale hanno messo in ginocchio le catene di hotel.

Tuttavia non si parla solo dei grandi colossi. Il godzillone e le sue zampacce hanno investito anche il mondo dei retailer, le piccole attività, i negozietti sotto casa, costretti a chiudere o a rivedere sensibilmente la loro struttura.

netflixI fatti dimostrano tuttavia che in medio stat vitrtus. Ovvero? Virtualità e fisicità possono tranquillamente coesistere e diventare una forza unica.

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Anche i nativi del digitale quali Amazon hanno cominciato a considerare realtà fisiche per potenziare in modo migliore la propria offerta.

Per esempio, di recente Amazon ha preso in considerazione la possibilità di acquisire alcuni dei punti vendita di Toys’R’Us, il gigante dei giocattoli finito in bacarotta, per aumentare la sua presenza sul territorio.

Si può dunque dire che si sta arrivando a un modello ancora diverso? Forse. L’integrazione tra l’online l’offline è possibile. Bisogna però sapere come fare.

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Piccoli esempi nostrani

MyoverroseMyOver Rose, start up di rivendita di fiori sul mercato da poco tempo, ha fatto un'efficace lavoro di reverse engineering. È partita da una tecnologia digitale per poi integrare l’e-commerce con i negozi fisici.

La piattaforma ha puntato molto sui social network, un caso interessante di come si possano utilizzare con profitto per far decollare e incrementare il proprio business.

 Nato dalla mente di Emanuele Bellandi, il sito è il primo progetto di digitalizzazione del commercio floreale. Attraverso il sito il cliente può ordinare un bouquet di fiori, che siano stabilizzati (ovvero che durino tanto) o freschi.

Un esempio di come si possa partire e-commerce e aprire due negozi fisici, uno a Brescia, l’altro a Verona. Bellandi racconta infatti di come, all’’epoca disoccupato, stesse cercando qualcosa per stupire la fidanzata che nn fosse il classico mazzo di rose rosse.

«Ho visto che alcuni siti esteri proponevano eleganti boxmyoverose all’interno dei quali erano racchiusi dei fiori. Mi sono subito innamorato di quell’idea, ho fatto una ricerca e ho scoperto che in Italia non c’era nessuno che li vendesse. Da tempo volevo realizzare qualcosa che fosse solo mio, ma non avevo mai trovato l’idea giusta».

MyOverRose è nata dalla mia idea di creare una realtà totalmente made in Italy che si basasse sull’artigianato italiano che avesse una forte componente digitale.

Il budget iniziale era di soli 15.000 euro. Il giovane imprenditore ha  comunque scelto a cosa dedicare la maggior parte della quota: packaging, materiale e avviamento dell’impresa, ma un buon 23% è stato impiegato per lo sviluppo e la realizzazione del sito.

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Social, e-commerce e retail

La chiave del successo su MyOverRose è stato l’uso di social quali Facebook e Instagram. La startup si è fatta conoscere e ha acquisito clienti. Una strategia che li ha certamente premiati. È stato solo dopo la partenza nativa digitale che MyOverRose ha deciso di estendersi al commercio fisico, aprendo due store. L’e-commerce e gli store sono connessi tra loro.

Un esempio è il “Pick Up in Store”: il cliente entra nel negozio, interagisce con un tablet touch-screen per individuare il prodotto desiderato e lo può acquistare direttamente online, per poi fissare il ritiro in negozio.

Una testimonianza di come, nel retail, online e offline stiano scoprendo di avere uno bisogno dell’altro. Di come il piccolo debba prendere esempio dal grande e viceversa. Di come Davide e Golia possano collaborare.

irene-caltabiano

 

di Irene Caltabiano

 

 

 

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