Il viaggio della speranza. Uno stral(c)cio di buona scuola.

Svuota il cestino
Ogni giorno sono davvero tante le e-mail che arrivano sulle caselle di posta. Tra newsletter, promozioni, offerte, comunicati di tutti i tipi e, chi più ne ha, più ne metta - gira la testa al solo pensiero- l'unica cosa che ci viene in mente è: cestino! Questa volta no, per fortuna. Inizio così a leggere la storia di un'insegnate senza lavoro, Pino, originario di un paese in provincia di Palermo, in cerca di lavoro. 
 
L'offerta
E' lunedì mattina quando Pino riceve una e-mail. L'oggetto è la convocazione per 2 posti di lavoro. Nessuna specificazione circa il numero dei concorrenti. Uniche informazioni: data e indirizzo della scuola senese. Per farla breve, una delle innumerevoli e inconcludenti convocazioni per chi vuole ogni anno insegnare. 
 
Pino è deciso a partire!
Pieno di speranza e buona volontà, supera lo scalino dei 1.131Km che lo separano dal suo sospirato posto di lavoro. Prende l'autobus, poi un treno per Messina, il traghetto e di nuovo il treno. Viaggia tutta la notte, sperando di arrivare in tempo per riuscire ad agguantare anche solo la cattedra annuale di 2 ore e accumulare punti per insegnare in futuro. All'alba è alla stazione di Siena. Non vuol rischiare di perdere un'occasione così importante. Paga un taxi e corre a scuola.
 
E'solo...ma per poco.
Si aggiungono prima 1, poi 2, fino a 50 persone circa. Lui è in terza fascia, ha un buon punteggio ma non ha potuto spendere 3000 euro per comprarsi un TFA o un PASS quindi si rende subito conto che ci sono almeno 20 persone prima di lui. Dopo l'attesa, tipica Svizzera, di 2 ore, cominciano finalmente a chiamare i candidati di prima fascia. 
Al rifiuto del primo una piccola speranza zampilla ancora. Il secondo prende la cattedra fino a Dicembre. Peccato -pensa- quest'anno non guadagnerò, ma insegnando in quella da 2 ore almeno farò punteggio per poter un giorno (lontano)insegnare. La speranza è destinata ben presto a morire.I primi della 2a fascia vengono assunti. 
 
Caro insegnante, é vero che i due non hanno mai messo piede in un’aula ma hanno in tasca il TFA. Non valgono a nulla i 5 anni di insegnamento in posti lontano da casa per costruirsi una carriera e un'esperienza. I tremila euro hanno sempre la meglio! 
In fin dei conti Pino ha percorso solo 2230 chilometri, spendendo circa 200 euro. Se prendeva l'aereo avrebbe speso sicuramentedi più! Per due soli posti di lavoro è normale che sia stata richiesta la presenza di 50 persone, arrivate dalle località più impensate! 
 
Ci meravigliamo?
Anche questo è uno stral(c)cio di buona istruzione...
 
 

 

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