India Jackson: cambiare vita e lavorare alla Nasa grazie al crowdfunding

Ricordate il film Il diritto di contare?

Quello in cui un team di donne afroamericane, mentre lottano contro le politiche aziendali razziste della Nasa degli anni '60, pongono le basi per l’organizzazione del progetto Mercury e del programma Apollo 11 (uno dei progetti più importanti nella storia dell'astronautica).

Ma, soprattutto, un grande passo avanti per un nuovo ruolo della donna nell’ambito scientifico.

Ecco, la storia di India mi ha fatto pensare alla pellicola di Theodore Melfi e al coraggio di inseguire un sogno. Un sogno forse impossibile se qualcuno non crede fortemente nelle tue capacità.

Per aspera ad astra

india jacksonLavorare alla Nasa? Un obiettivo impossibile se non si possono sostenere spese di viaggio e soggiorno.

E, se a un passo dall'obiettivo, può diventare davvero frustrante. E, in effetti, una profonda frustrazione è ciò che ha provato India Jackson, 32enne laureata in Fisica e madre single ,dopo aver vinto uno stage di 10 settimane allo Johnson Space Center alla Nasa, Houston.

L'entusiasmo è infatti svanito quando India ha realizzato di non potervi partecipare per problemi economici.

Il degno traguardo di un percorso iniziato tanto tempo fa. Una passione sbocciata in California, in terza media, dopo una visita al Fernbank Science Center di Atlanta.  Da quel giorno in poi la mente di India non ha mai smesso di studiare e ammirare stelle e pianeti.

La sua prima passione è infatti la matematica. Ma quando arriva il momento di scegliere per il dottorato di ricerca, India opta per fisica e astronomia.

Una passione certificata persino dal tatuaggio in bella vista di un’equazione quantistica.

Il potere del crowdfunding

Un duro percorso di studi culminato nella proposta di questo stage. Ma ben presto il suo entusiasmo è stato spento dalla triste realtà: India deve pagare le spese non solo per sé ma anche per la figlia Jewel.

«In realtà, non si trattava solo del costo della vita a Houston: ho anche una casa qui ad Atlanta, di cui dovevo continuare a pagare l’affitto» ha raccontato al New York Times.

Questo finchè il suo caro amico e cugino, Dasha Fuler, non ha avuto la brillante idea di lanciare una raccolta fondi su GoFundme, piattaforma di crowdfunding no profit in cui le persone richiedono denaro per motivi personali.

 Non avere i soldi per pagarsi un’operazione importante, ad esempio. Oppure perché non dispongono del denaro necessario per intraprendere il percorso di studi dei sogni.

Obiettivo raggiunto

«Era il suo sogno da sempre, e sono molto orgoglioso di lei. Purtroppo, non ha le possibilità economiche per partecipare. India è una madre single: i soldi sono pochi» ha scritto Dasha sulla pagina. «Ha lavorato duramente per ottenere questa opportunità: non vorrei mai che tutto il suo lavoro andasse sprecato a causa di un mero ostacolo economico. Non sarebbe giusto».

Risultato? In 24 ore la pagina di GoFundme ha superato l' obiettivo di 8mila dollari ( circa 7180 euro), attirando l’attenzione di circa 250 generosi internauti.

Una volta accumulata la somma di denaro necessaria, la campagna è stata chiusa. La signora Jackson ha detto che non sarebbe stato corretto accettare più del necessario, dal momento che l’obiettivo è mettersi al servizio della scienza.

«Una partecipazione travolgente, difficile da descrivere» ha spiegato emozionata India. «Ci sono state persone che hanno donato mille dollari, e altre che ne hanno donato uno, ma non importa: la cosa che mi ha colpito è che ognuna di queste persone ha creduto in me, ha preso a cuore il mio futuro, la mia passione, la mia vita: il tutto ha dell’incredibile».

Adesso India e sua figlia Jewel, 11 anni, sono già volate a Houston per intrapredere questa nuova avventura.

C’è proprio da dire che India è nata… sotto una buona stella. E la sua dedizione a galassie e pianeti ha creato la giusta... congiunzione astrale.

irene caltabiano

 

di  Irene Caltabian o

 


 

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