MisterBnb, il mondo omosessuale e l'orgoglio dell'escluso

Volere uguaglianza, stepchild adoption, diritto al matrimonio. E poi creare un servizio di vacanze esclusive.
Il mondo LGTB investe anche il settore dell’homesharing. MisterBnb, nato dalla fusione di myGayTrip.com, guida di viaggi gayfriendly, e Sejourning, appartamenti con assicurazione privata, consente l’affitto di singole stanze e appartamenti esclusivamente ad inquilini gay. 
 
Matthieu Jost, fondatore della piattaforma, sostiene che il bisogno di creare un servizio ad hoc per gli omosessuali nasce dal disagio che lo stesso ha provato più volte nell’essere ospitato con il suo ragazzo. In poche parole sembrava che la loro presenza fosse meno gradita di quella di una coppia etero. Ecco allora un sito di affitti dove gli omosessuali si possono sistemare nel miglior modo possibile, con tanto di consigli su locali e zone a loro esclusivamente dedicate.
 
MisterBnb a soli tre anni dalla sua inaugurazione copre più di 134 Paesi e vanta più di 50mila locatari. Il sito è in inglese, spagnolo, tedesco , portoghese e cinese. In Italia i b&b gay friendly sono presenti soprattutto a Milano, Napoli e Roma, dove il 6 maggio si svolgerà un party di inaugurazione al Monk club
 
A volte mi sembra che il mondo LGBT soffra di sindrome dell’autoescluso. Creare servizi unilaterali, lessico ad-hoc, trend specifici per alimentare la chiusura verso l'esterno. Una sorta di discriminazione al contrario. Anziché aiutarci a comprendere meglio le loro esigenze, è preferibile chiudersi in una piccola bolla con determinate regole e codici. 
 
Onestamente non vedo il bisogno di creare l’Airbnb arcobaleno. Ma una tale diffusione qualcosa vorrà dire.
 
 
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