My fair city: vedi Napoli e poi muori

Alzi la mano chi conosce a menadito la storia della propria città. 
Quando si impara qualcosa di nuovo su un monumento, una chiesa, un vicolo del proprio luogo di provenienza ci si chiede perchè  non avessimo scoperto prima certi tesori. Il posto in cui sei nato è un parte di identità; perciò è importante che la conoscenza si tramandi di generazione in generazione.  
 
My Fair City  parte da questo pressupposto 
insegnare ai bambini di Napoli, in maniera giocosa e divertente , la storia della capitale partenopea. L’app è stata  realizzata da un network di imprese tra cui molti enti universitari e la Società cooperativa Nuvole.
 
Un Pulcinella digitale guida i più piccoli alla scoperta di Palazzo San Domenico, Palazzo Petrucci, Castel dell’Ovo e tantissimi altri monumenti. La maschera più famosa del teatro napoletano parla un linguaggio adatto ai più piccoli, secondo uno schema più narrativo che didattico. Una fiaba costruita attraverso reti di sensori e Gps.
 
Il racconto viene reso ancora più interessante dall’abbinamento di alcuni punti d’interesse ai meccanismi di realtà aumentata.
Animazioni video vengono perciò sovrapposte alle riprese attraverso la fotocamera di tablet o smartphone. I piccoli turisti potranno decidere inoltre se utilizzare  la modalità whisper,che rende la piattaforma adatta a visite di gruppo. Il sistema è infatti programmato in modo da inviare messaggi vocali all’intera comitiva.  My Fair City è stata sviluppata per Android e pensata per i bambini di età compresa tra gli otto e i tredici anni; si può inoltre scegliere tra percorsi prestabiliti o esplorazione libera.
 
È importante conoscere un pezzo della propria storia . 
E come diceva Luciano De Crescenzo: «Dovunque sono andato nel mondo, ho visto che c’era bisogno di un poco di Napoli».
 
Perciò bambini, imparate e diffondete. 
 
 
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