Nicolò Moschella, il 20enne pronto a scalzare i maestri pasticceri italiani
Qual è il discrimine tra un hobby passeggero e una passione capace di plasmare il corso dell’esistenza?
Quasi certamente la cura, la dedizione, e il tempo investiti. Ingredienti, questi, che entrano in gioco quando una persona fa sul serio. Insomma, se - e solo se - l’interesse poggia su una solida base chiamata motivazione.
La passione riesce a trasformare il carattere e influenzare le scelte, rendendo non solo accettabili, ma addirittura piacevoli, i sacrifici da compiere. La naturale conseguenza di questo percorso è che spesso anche parenti e amici stretti accettano di farsi coinvolgere condividendo (ipotetici) traguardi e (ineludibili) rischi.
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Nicolò Moschella, 24enne di Cornaredo (Milano), ha realizzato sin da adolescente che lavorare nell’azienda edile di famiglia non sarebbe stato ciò che desiderava. Quasi certamente seguire il percorso tracciato dal padre gli avrebbe risparmiato molte incognite e qualche ansia, ma sicuramente non gli avrebbe portato la felicità. Così, ha coltivato con caparbietà e dedizione la sua curiosità per il mondo della pasticceria, e ha già cominciato a raccoglierne i frutti.
Dopo un percorso formativo che lo ha visto lavorare fianco a fianco con Iginio Massari, figura di riferimento nell’ambito della pasticceria italiana, e con Alessandro e Davide Comaschi (Pasticceria Martesana), Nicolò Moschella si è messo in proprio. Oggi gestisce il Pastry Lab a Cornaredo e il bistrot Just Love a Porta Ticinese (Milano). Chissà se da bambino avrebbe mai immaginato tutto questo, lui che voleva fare il calciatore…
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“Ho scelto Cornaredo come sede del mio laboratorio in quanto avevo bisogno di sufficiente spazio, e in questo senso la periferia offre maggiori opportunità di un capoluogo”. Così Nicolò Moschella in un'intervista rilasciata recentemente.
Nel Pastry Lab vengono realizzati quotidianamente i dolci che sono poi venduti nei locali milanesi. La giornata del 20enne comincia alle 3 del mattino; i ritmi di lavoro sono serrati: si va avanti almeno fino alle 19, sette giorni su sette. “Fisicamente è impegnativo, certo, ma non mi pesa, perché ho il privilegio di fare la vita che ho scelto", ha spiegato a chi gli ha chiesto quale sia il segreto per gestire una routine che assorbe come spugna tempo ed energie.
Torte, monoporzioni, mignon e crostate. I golosi hanno solo l’imbarazzo della scelta, anche perché già i nomi delle creazioni di Nicolò Moschella fanno venire l’acquolina in bocca. Seduzione, Sospiro, Cocco e passion. Ce n’è per tutti i gusti.
Quando l’allievo ha le carte in regola per superare il maestro
“Fare qualcosa di buono non è difficile. Realizzare qualcosa di perfetto, però, è tutto un altro discorso, ed è a questo che miro”. Si può riassumere così il motto di Iginio Massari, fatto immediatamente proprio dal 24enne di Cornaredo.
Tenacia, qualità e lavoro di squadra. Sono queste le “materie prime” che caratterizzano le sue creazioni. Nel primo anno di vita il Pastry Lab ha visto espandere in modo significativo il proprio raggio d’azione, e il team, inizialmente composto da quattro persone, è più che raddoppiato.
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Quando Nicolò Moschella era alle medie i genitori gestivano un bar, e così toccava a lui preparare da mangiare. La stoffa già c’era, e anche la voglia di imparare e migliorarsi: ciò lo spingeva a curiosare tra le pagine dei ricettari.
La scelta dell’istituto alberghiero è stata praticamente inevitabile, e gli ha offerto l’occasione di conoscere Iginio Massari. Il suo libro ha rappresentato una vera e propria folgorazione, tanto che lo ha acquistato subito, cimentandosi con le ricette presentate.
A coronare il tutto è arrivato poi il corso di alta specializzazione per pasticcere alla Cast Alimenti di Brescia e uno stage con Iginio Massari.
Nicolò Moschella ha percorso un tratto di strada considerevole, accumulato esperienze stimolanti e fatto incontri, in un certo senso, destinici. Nonostante la giovane età è già riuscito a mettere a frutto la sua passione ma, come spiega, non gli basta. Il suo obiettivo dichiarato è raggiungere l’eccellenza nella pasticceria, quello implicito, quasi certamente, “doppiare” i successi di Iginio Massari.
A qualcuno potrebbe velleitario, ma non dovrebbe essere la missione di ogni maestro spronare gli allievi a far meglio di lui?