P.E.A.S: vorresti conoscere il vero prezzo di ciò che indossi?

Quantità vs qualità

fast fashionIl campo della moda è riconosciuto come uno dei più nocivi e con il maggior impatto ambientale dell’industria mondiale.  

Ormai è cosa nota che il fast fashion sia responsabile del 10% dell’inquinamento globale, secondo solo al settore petrolifero. 

La società consumistica considera ormai gli abiti come un prodotto usa e getta, a discapito della qualità sulla quantità, dello spreco sulla durata.  

Come possiamo evitare di contribuire a un processo tanto dispendioso quanto dannoso, non solo per il pianeta ma per noi stessi? 

P.E.A.S., al fianco della moda sostenibile 

La Direzione Turismo, Marketing territoriale e Moda della Regione Lombardia ha approvato il bando Fashiontech, che mette a disposizione oltre dieci milioni di euro per finanziare progetti di ricerca e sviluppo sulla sostenibilità ambientale e sociale nel mondo della moda.  

Bando che è stato accolto con entusiasmo da WWG, azienda di sviluppo software e applicazioni personalizzate, che da sempre è a sostegno di un business green ed cosostenibile. 

In collaborazione con il Politecnico di Milano, Mood s.r.l. e 1Trueid s.r.l. ha creato P.e.a.s (Product Education Accountability System), un avanzato sistema volto a certificare l’intera filiera produttiva di un capo, mostrando al consumatore l’effettivo impatto ambientale di un singolo indumento.  

 L’obiettivo è sensibilizzare chi acquista su quanto effettivamente l’utilizzo di capi di cui si conoscono gli esatti passaggi di provenienza possa impattare positivamente sull’ambiente. 

Attraverso questo progetto, la storicità di una maglietta, un pantalone o un maglione, dalla coltivazione della materia prima a tutti gli utilizzi e riutilizzi successivi alla commercializzazione, sarà interamente tracciata. 

Una nuova consapevolezza grazie al sistema blockchain

L'idea è studiare il prototipo di un capo di abbigliamento dotato di TAG “parlante” grazie alla tecnologia Block Chain e sviluppare un’applicazione in grado di leggere le informazioni riportate. 

 Dalla registrazione del seme di cotone fino all’arrivo sugli scaffali: ogni singolo processo produttivo garantirà al cliente, solitamente ignaro dei retroscena dell’industria, l’ecosostenibilità dei suoi acquisti ed il basso impatto ambientale dei prodotti impiegati. 

Inoltre, tramite un sistema di ricompensa, si punta a premiare l’utente che acquista in modo responsabile fornendogli dei punti bonus da spendere, coinvolgendolo attivamente in un processo di cambiamento crescente in ottica green, delle proprie abitudini.  

Un’idea intelligente, che mostra al consumatore quanto effettivamente anche una singola persona, possa fare la sua parte in questo ingranaggio.  

 

di Irene Caltabiano

 

 

 

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