Passeggiando in bicicletta: l'Italia come la Francia?
06.10.2015 16:05
Dopo la Francia potrebbe essere la volta degli italiani di abbandonare le macchine e puntare sulle proprie gambe. Il decreto sui buoni mobilità, approvato a Parigi il primo Luglio scorso, prevede che ogni lavoratore che userà la bicicletta al posto dell’auto potrà ricevere, a discrezione del datore di lavoro, 25 cent/euro per Km percorso. I dipendenti che scelgono il trasporto pubblico saranno rimborsati della metà del costo dell’abbonamento mensile.
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In Italia la Commissione Ambiente della Camera ha dato il via due giorni fa al decreto che contiene misure importanti per i lavoratori eco-friendly, che, come in terra francese, decideranno di andare a lavoro in bicicletta o con i mezzi (avendo anche la copertura Inail in caso di incidente).
Lo scopo è ovviamente promuovere l’uso di mezzi rispettosi dell’ambiente e perché no, utili anche per la nostra salute, favorendo gli spostamenti a piedi.
Lo stanziamento complessivo è di 35 milioni di euro, “spalmato” per il momento lungo due direttrici: da un lato i bandi pubblici, indirizzati a enti istituzionali impegnati nella promozione della “mobilità verde”, dall’altro gli incentivi privati.
I buoni non si tradurranno necessariamente in incentivi economici, ma potrebbero comportare, ad esempio, la possibilità di entrare più tardi a lavoro per chi dimostra di andarci in bicicletta o il comodato gratuito delle biciclette, non escludendo comunque la possibilità di sovvenzioni in denaro.
Questi risvolti non solo potrebbero favorire le iniziative di car pooling e bike pooling, ma potrebbero anche dar vita a una nuova
figura professionale, il mobility manager. Questo avrà il compito di coordinare gli altri istituti scolastici, il Comune e le aziende di pubblico trasporto per la realizzazione di percorsi protetti finalizzati agli spostamenti casa-scuola a piedi o in bicicletta, di laboratori e uscite didattiche e di programmi di educazione e sicurezza stradale e riduzione del traffico.
Se il collegato verrà approvato da Camera e Senato , il ministro dell’Ambiente avrà 60 giorni per definire il programma sperimentale nazionale di mobilità sostenibile e i criteri per la presentazione dei progetti.
Il provvedimento dovrebbe passare in aula entro il 3 Ottobre ed essere licenziato entro metà mese. Alessandro Bratti, relatore del provvedimento, si dice fiducioso. «Se tutto va bene, ai primi di gennaio dovremmo avere i primi bandi».