Pet therapy. Attenti al cane?

Nessun essere vivente deve essere maltrattato. 

Partiamo da questa premessa di base, valida per 'cani’ e ‘cristiani’. Per ciò rispetto e cura per entrambi senza dimenticare che il cane deve restare tale nella sua essenza propria di ‘animale’ che va altrettanto difesa e rispettata in ricordo della nostra stessa ‘bestialità’.

Perché affidare un cucciolo a un bambino?

‘Addestrare’ il bambino alla cura e al rispetto di un altro essere vivente sono valide motivazioni all’adozione di un cucciolo. Prima di tutto è bene conoscere il carattere e le esigenze dell’animale da compagnia che si è scelto, e chiedersi magari perché a nostra volta dovremmo essere scelti dell’ipotetico cucciolo potrebbe essere un buon esercizio.

La presenza di un cucciolo può aumentare l’autostima, lo sviluppo cognitivo e affettivo nel bambino quando è coinvolto, in maniera vigile e consapevole, dai genitori nella sua gestione. Per questo è molto utile assegnare piccoli compiti quotidiani che possono essere l’ordine e la pulizia dei giochi, riempire la ciotola di acqua o pappa, partecipare al lavaggio e alle passeggiate di tutti i giorni.

Quest’amore per gli animali, apparentemente grande e responsabile, sembra essere molto semplice e costituisce una facile via di fuga. Per certi versi è molto più comodo ‘amare’ un mondo animale rispetto a uno ‘umano’ dal quale si può essere traditi, abbandonati e per il quale molto spesso tocca fare sacrifici e lottare (come se la cura e la gestione di un cucciolo non ne richiedessero). Allora facciamo ricadere il nostro bisogno di amore sui quadrupedi che poco ci chiedono in fondo (non parlano!), non scappano e possono essere reclusi facilmente in casa senza lamentarsi della nostra ‘bestiale umanità’.

Ma l’uomo, ‘animale razionale’, in tutto ciò è un ‘amorevole cannibale’. 

E sì perché, se non devono essere maltrattati e devono avere parità di diritti, i nostri amici animali tanto meno vanno mangiati! Tuttavia chi spiega al leone (guarda un po’ cannibale come noi) che benché il suo istinto (animale) di sopravvivenza gli dica di rincorrere e maltrattare la gazzella sarebbe meglio per entrambi brucare allegramente insieme ciuffi d’insalata? Senza considerare che anche lo stesso ciuffo d’erba non soffra nell’essere estirpato … quanta disumana sofferenza !  

Forse, alla fine, anche il più ‘animalista’ (talvolta mascherato da ‘erbivoro’) è un cannibale che odia se stesso nella sua scomoda e sconveniente ’animalità’, per la quale si maltratta, si reprime e si nega in nome del senso di ‘umanità’ e ‘civiltà’.

L’essere umano allora è il vero ‘bastardo’ quando maschera le sue carenze di affetto e calore rivolgendo improbabili richieste all’amico animale che a sua volta è ‘imbastardito’ perché diventa il surrogato di un figlio che manifesta problematicità e criticità che l’amore genitoriale non ha umanamente compreso e ascoltato. Allora ecco i cagnolini da compagnia, i cani/gatti bambolotto che non sporca ma ama tanto. Meglio adottare un cane che un bambino? Meglio essere ammaestratori che figli, fratelli o genitori? Meno nascite e più animali domestici per tutti!

L’adozione che non feconda la vita

Sebbene la cultura verso gli animali cambia, non è detto che il genere umano evolve di pari passo, soprattutto nell’uso della parola che tanto lo contraddistingue. Se riconoscere le cose, vuol dire chiamarle con il loro nome, da qualche tempo abbiamo smesso di chiamare il cane – cane e lo abbiamo cacciato dal regno animale dove forse noi vorremo ritornare.

Laura
Blogger animalesca

 

 

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