Quando il bookcrossing è condominiale

Vivere in condominio 

Una delle tante contraddizioni dei nostri tempi. Coabitare nello stesso palazzo, uno accanto all’altro, senza conoscersi o alle volte senza nemmeno scambiarsi un saluto. 

Per compiere piccoli gesti solidali, che creino rete, sarebbe sufficiente partire dal quotidiano, con una buona dose di spirito di iniziativa.  

Ed in effetti è stata proprio una bella idea quella venuta in mente a Daniela Domenici, insegnante di inglese, amante della letteratura e della buona compagnia, da poco trasferitasi in un nuovo palazzo a Sestri Ponente, Genova. 

 Una libreria nell'androne

Quella del bookcrossing era un’idea che aveva già in mente da tempo, solo che nelle case precedenti gli inquilini si erano mostrati meno aperti a questo tipo di iniziative.  

Così Daniela ci riprova. Perché non allestire uno scaffale, portare un po’ di colore tra gli abitanti del palazzo e “dare il la” per conoscere meglio i propri vicini? 

Un progetto semplice che però può trasformare un pianerottolo in un luogo di incontro e di socializzazione.

Daniela, nata a Palermo, ha vissuto in diversi parti d’Italia. Infine, dopo aver trascorso trent’anni a Firenze è ora mamma e nonna, ha tantissimi interessi e una spiccata sensibilità nei confronti delle minoranze, che si rispecchia anche nelle sue scelte librarie e letterarie, che si concentrano sul mondo del carcere e su tutto il mondo transgender.  

Daniela è infatti anche scrittrice ed è autrice di “Voci dal carcere” e “Fabiola, storia di un trans”.  

Come funziona il suo bookcrossing? 

La Domenici ha allestito una piccola libreria nell’androne, inizialmente condividendo le sue produzioni, espediente per farle leggere il più possibile. 

I titoli sono poco più di cinquanta, alcuni provenienti da varie case editrici, per cui Daniela ha recensito negli ultimi anni. Ci sono anche titoli in lingua, nello specifico russo e inglese (in cui è laureata) e uno spazio apposito per i bambini.  

Il senso, come per ogni bookcrossing che si rispetti, è scambiare i libri, ovvero prenderne uno e lasciarne un altro, scoprendo ancehe nuovi titoli o autori

L’accoglienza è stata inizialmente tiepida, probabilmente complice la scarsa presenza del mese di agosto. Con settembre sono invece arrivati i primi adepti e anche complimenti sentiti per l’iniziativa. 

Speriamo che il progetto abbia largo seguito e che magari riesca ad ispirare anche altri condomini in una diffusione più rapida e solidale della culturale, alimentando le relazioni sociali. 

di Irene Caltabiano

 


 

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