Si fa presto a dire disturbo narcisistico

“X si piace da morire, e gli piace piacere. È un narcisista spaventoso”

“Per Y gli altri non esistono: il mondo comincia e finisce con lei. Egoiste anzi, narcisiste come lei non ne ho mai viste”

Disturbo-narcisisticoFrasi del genere, sentite o pronunciate, sono ormai all’ordine del giorno, quando si parla di rapporti sentimentali o pseudo tali. Sembra che il mondo, all’improvviso, abbia iniziato a pullulare di narcisisti. In realtà, nella vulgata comune, il termine ha raccolto l’ingrata “eredità” della parola egoista.

Si preferisce narcisista, forse anche inconsciamente, per conferire al proprio discorso una patina di scientificità, per rivestire il proprio giudizio negativo di una definizione (pseudo) psicologica. Bollare sì, ma in modo asettico e neutrale, chi non è in grado di creare e portare avanti relazioni sane, né, tantomeno, di provare un genuino interesse per ciò che è altro da se.

Disturbo narcisistico: perché dovremmo moderare le parole

La questione è tutt’altro che di lana caprina, come si suol dire. Non si tratta di una semplice bega semantica, o di una polemica dialettica slegata dalla vita concreta. Al contrario, è fondamentale distinguere la presenza di alcuni tratti narcisisti, dal vero e proprio, conclamato, disturbo narcisistico.

Disturbo-narcisisticoPer quanto possa essere sgradevole per chi lo “subisce”, egoismo e scarsa o nulla empatia, NON equivalgono ad una diagnosi di narcisismo: dimostrano, molto più banalmente, che la persona che abbiamo difronte presenta degli atteggiamenti narcisisti. Esattamente come avere difficoltà a concentrarsi NON significa, in automatico, essere affetto da ADHD (Disturbi da deficit dell’attenzione/iperattività). Insomma, un sintomo non fa primavera o meglio, malattia.

La tendenza a sovrapporre un tratto comportamentale ad una patologia psicologica, determina spesso cattiva informazione, se non addirittura ignoranza in materia, e la cronicizzazione di stereotipi e luoghi comuni. Tutto questo non aiuta neanche l’interlocutore del presunto narcisista e, in ultima analisi, non serve a correggere le dinamiche relazionali che intercorrono tra i due.

All’origine del disturbo narcisistico

Disturbo-narcisisticoI suoi tratti caratteristici sono la perenne insoddisfazione della propria vita (privata e professionale), ed il costante, ossessivo, pensiero/quesito inerente il modo in cui si viene percepiti all’esterno. La radice di questi due comportamenti disfunzionali è un vertiginoso vuoto emotivo: non si è mai sazi, appagati, degli elogi, delle lusinghe, o del corteggiamento altrui, perché non bastano tutte le attenzioni del mondo a disinfettare e far cicatrizzare la ferita narcisistica. Nessuno, neppure il partner più devoto e passionale, potrà mai compensare le attenzioni, l’accudimento e l’amore, che i genitori della persona affetta da disturbo narcisistico avrebbero dovuto darle.

Lungi dall’essere questo un modo per giustificare chi si comporta in modo narcisistico, rappresenta invece il tentativo di separare ciò che ognuno di noi, superficialmente, può percepire dell’altro, anche nell’ambito di un rapporto molto stretto e profondo, e l’elaborazione di un vero e proprio quadro diagnostico che spetta ai professionisti, e che comunque richiede un’analisi approfondita.

Senza contare che, anche laddove il disturbo esista e sia diagnosticato, c’è narcisismo e narcisismo. Il cosiddetto narcisista grandioso e inconsapevole ha poco in comune con quello vulnerabile e patologicamente vigile, che, a sua volta, è altro rispetto al narcisista ad alto funzionamento.

Francesca Garrisi     

Quando le cose non mi divertono, mi ammalo  (H.B.)

 

 

google playSeguici anche su Google Edicola »

 

 

FB  youtubeinstagram

✉ Iscriviti alla newsletter


☝ Privacy policy    ✍ Lavora con noi

Contattaci