Smart working e domotica: il matrimonio che non ti aspetti

Gli effetti collaterali del Covid19 sulla nostra quotidianità non sono da cestinare in toto

Basti pensare che prima della pandemia le parole smart working in molte aziende (ed anche qualche multinazionale) erano tabù. La poca lungimiranza dei vertici determinava l’infondata equazione lavoro a distanza = negligenza e inefficienza del dipendente = stipendio percepito immeritatamente.

Domotica-Smart-WorkingDa marzo dello scorso anno, nonostante i molti e robusti pregiudizi sullo smart working, per migliaia di attività e liberi professionisti non c’è stata altra scelta (A parte chiudere i battenti e campare alla giornata, s’intende) L’unico modo per continuare a produrre e scongiurare la caduta in una spirale emotiva negativa, era lavorare da casa; qualcuno è riuscito soltanto a contenere disagi e distrazioni determinati dalla presenza contestuale di figli in dad e partner anch’essi in smart working, altri, invece, sono riusciti a creare uno spazio di lavoro che non ha nulla da invidiare all’open space o all’ufficio aziendale. Una rivoluzione, questa, resa possibile dalla domotica.

Di cosa parliamo quando parliamo di domotica

Il termine indica l’automazione dello spazio casalingo finalizzata ad accrescerne l’efficienza rendendola più accogliente per chi ci vive (e lavora).

La metamorfosi domestica è possibile solo attraverso il cablaggio di molteplici funzionalità, e la loro implementazione nell’impianto elettrico. Attivazione, gestione e programmazione vengono quindi controllate tramite app o schermo touch che dialogano con la centralina grazie ad un  software dedicato.

Domotica-Smart-WorkingLa domotica permette di ottimizzare il rendimento dello spazio domestico, di chi lo abita, e di contenere i consumi.  Automazione significa infatti che a fare molte azioni semplici ma fastidiose perché ripetitive e/o lunghe non è più l’uomo…ma la casa stessa.

Il controllo vocale offerto da Alexa o dall’assistente di Google ti permette di accendere la luce e il condizionatore o intervenire sul riverbero della finestra senza alzarti dalla sedia. Puoi così continuare a lavorare, senza rischiare che si volatilizzi letteralmente davanti ai tuoi occhi l’intuizione per il progetto che stai scrivendo.

Domotica e consumi

Passare più tempo in casa significa, inevitabilmente, consumare più kilowatt di luce, ma sfruttando le potenzialità connesse all’automazione, si può scongiurare l’eventualità di una bolletta salatissima. Basta programmare l’accensione dei dispositivi necessari a lavorare solo quando effettivamente sappiamo che lo faremo, e accedere periodicamente all’app collegata che conteggia la quantità di energia utilizzata.

Francesca Garrisi

Quando le cose non mi divertono, mi ammalo  (H.B.)

 

 

 

 

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