Trasformare la pietra lavica da rifiuto in risorsa. La storia di Riccardo

Idee "vulcaniche"

Sullo sfondo delle maestosa Muntagna, affettuoso appellativo con cui i catanesi chiamano l’Etna, Riccardo La Rosa combatte la sua sfida quotidiana.

Una sfida per vedere rinascere la sua terra, purtroppo ormai da anni in preda al’incuria, facendo tesoro di ciò che offre. 

I terreni vulcanici appresentano una risorsa molto forte. È proprio grazie all’unicità di questo materiale che La Rosa ha brevettato il suo Petra Feel, materia prima base della sua attività in continua crescita. Ma andiamo per ordine. 

Dalla tradizione all'innovazione

Riccardo comincia prestissimo ad avvicinarsi all’artigianato. Dopo una breve esperienza come rappresentante di ceramiche siciliane in Campania, decide di tornare in patria, recupera una vecchia impastatrice per il pane e comincia quasi per gioco a produrre i suoi primi manufatti in terracotta. 

In principio lavora in un piccolo stanzino, senza l’aiuto di nessuno, maneggiando ceramica e pietra lavica così come tanti altri nella zona vicino all’Etna, mettendoci passione e impegno. 

Grazie al diploma di tecnico informatico capisce subito le potenzialità del web. Il suo primo sito nasce insieme all’azienda ed è ricco di informazioni, articoli, descrizioni, consigli per i clienti. 

Inizia così a farsi conoscere e a ricevere le prime commesse importanti: il Monastero dei Benedettini di Catania. Con il potere illimitato di Internet, riesce a portare la sua terra in tutto il mondo in pochi click.

 È proprio così che prende vita Terra d’arte, esempio virtuoso di filiera produttiva circolare, interamente concentrata nello stesso luogo, dall’arrivo dei blocchi di pietra lavica al prodotto finito. 

Tutte le fasi si basano sul risparmio di tempo ed energia ma soprattutto di impatto ambientale, grazie all’installazione di un piccolo impianto fotovoltaico, insieme a ecoimballaggi e corrieri green per le spedizioni (c’è anche l’attenzione verso gli animali, dal momento che ben 19 cani randagi sono stati accolti nello stabilimento). 

Il brevetto Petrafeel

Ma la vera rivoluzione per Pietro arriva con l’invenzione di Petra Feel, un nuovo materiale che utilizza gli scarti di produzione per reintegrarli in un prodotto il più possibile ecofriendly. La formula integrale è sotto brevetto e quindi top secret per almeno altri vent’anni.

Quel che è certo è che il materiale è molto leggero e dunque più trasportabile, impermeabile, ignifugo e decorabile rispetto alla pura pietra lavica. Ma, soprattutto, è ecologico e completamente riciclabile. 

Dopo l’approvazione del primo, Riccardo investe nella registrazione di altri due brevetti e della certificazione Remade in Italy, per garantire l’origine eco-friendly del suo prodotto. 

Ma non è finita qui: il fervente imprenditore decide di dar vita anche alla sua linea di prodotti con il brand “Aromi di Sicilia”, che si occupa della commercializzazione dei prodotti tipici siciliani dentro contenitori di Petra Feel. 

Inoltre, dopo un accordo iniziale con un cliente degli Emirati Arabi, blocca le vendite per progettare un restyling e potenziarne le caratteristiche, prendendo poi un accordo definitivo con un’azienda veneta di spumanti. 

Ma le possibilità per questo materiale sono infinite, dalla linea di gioielli alla cosmetica. Peccato che ancora le amministrazioni non si siano accorte della grande potenzialità di tale invenzione e del suo utilizzo, trasformato, grazie all’inventiva di Riccardo, da rifiuto speciale da smaltire il prima possibile a preziosa materia prima. 

 

di Irene Caltabiano

 

 


 

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