ZanzaMapp, neutralizzare zanzare e malattie in pochi passi

Il principale nemico durante le nottate estive ha oggi una valida nemesi.
Nasce l’ app che geolocalizza le zanzare, fastidioso insetto causa di insonnia e imprecazioni. ZanzaMapp è stata messa a punto da un team di ricercatori dell’ Università Sapienza di Roma. Al di là dell’utilizzo personale, l’invenzione ha scopi nobili, che possono giovare di gran lunga alla collettività. «La mancanza di informazioni condivise mi ha portato alla messa a punto di questa app» dice Cesare Bianchi, co-fondatore della start-up.  «Molto banalmente, affacciandomi verso la paternità, cercavo un posto dove trascorrere l’estate con la mia consorte, che fosse quanto più possibile al sicuro dal rischio Zika, e mi sono reso conto di come ci siano scarse informazioni pratiche su come gestire la presenza delle zanzare. Ho perciò deciso di mettere a frutto la mia esperienza, per metterla al servizio di un progetto come ZanzaMapp, utile per la comunità, e totalmente no-profit». 
 
 La piattaforma  consente di individuare  le zone in cui le zanzare creano maggior disagio, ottimizzando le strategie di controllo. I dati vengono raccolti su uno spazio virtuale data open, accessibile agli enti territoriali. Sarà così possibile verificare  in tempo reale le zona rischio, dove è necessaria un’immediata  disinfestazione. 
 
 Non solo infatti l’app consente di individuare punto geografico e orario della rilevazione ma anche, eventualmente, inviare foto per l’identificazione della specie. ZanzaMapp conta anche una serie di schede informative utili per riconoscere  le diverse specie di insetto, come combatterle e prevenirne lo sviluppo e con alert su nuove emergenze sanitarie. 
 
 “I virus esotici, come il Dengue, il Chikungunya e da ultimo lo Zika, possono essere importati in Italia nel sangue di viaggiatori provenienti da aree tropicali endemiche; se i soggetti colpiti sono punti da alcune specie di zanzare presenti sul nostro territorio, prima fra tutte la zanzara Tigre, possono trasmettere i virus ai loro simili, che dopo pochi giorni possono essere a loro volta in grado di trasmetterli a un’altra persona tramite una nuova puntura: che il rischio di trasmissione di questi virus in Europa sia concreto da anni è dimostrato dall’epidemia del virus Chikungunya avvenuta in Emilia Romagna nel 2007 e da diversi recenti casi di trasmissione autoctona di Dengue in Francia e Croazia» spiegano i ricercatori Alessandra della Torre, parassitologa coordinatrice del gruppo di Medical Entomology della Sapienza, e Beniamino Caputo, collaboratore nell’ambito di ricerche su Aedes albopictus.
 
I dati raccolti  sono pubblici e possono essere scaricati da chi ne fa richiesta, sia a scopo di monitoraggio che  a scopo di analisi per fini scientifici.
 
Zanzare, preparatevi alla guerra. 
 
Irene Caltabiano
 
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