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Case a impatto zero? Ci pensa Glass To Power

Al netto delle perdite umane e non solo, la pandemia ci ha lasciato una fertile eredità

La consapevolezza quasi tattile che priorità e obiettivi possono cambiare, rovesciarsi perfino, molto più spesso di quanto non si creda.

Glass-To-PowerCosì, l’impennata del costo delle materie prime iniziata lo scorso anno ed aggravatasi a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina ha trasformato la sostenibilità ambientale delle abitazioni in un imperativo categorico. Non si tratta più, infatti, “solo” di impegnarsi, fare dei sacrifici ed investire per il bene di figli e nipoti, a cui lasceremo la Terra, non è più “solo” una questione di generosità ed altruismo, ma anche – anzi, soprattutto - di pragmatismo e (sano) egoismo.

Intervenendo sulla struttura delle nostre abitazioni e scegliendo con cura i materiali da utilizzare, possiamo inquinare meno…e risparmiare nettamente sulle bollette. Qualcuno ha già tradotto questo binomio (apparentemente) utopico in elementi altamente innovativi, come nel caso di Glass To Power, lo spin-off (impresa che assume la forma di società di capitali di diritto privato)  dell’Università di Milano Bicocca fondato nel 2016 da Sergio Brovelli (Professore Associato di Fisica Sperimentale) e Francesco Meinardi (Professore Associato di Fisica della Materia).

La startup Glass To Power produce vetrate fotovoltaiche trasparenti, ispirandosi al concetto di Near Zero Energy Building (NZEB). Questa sigla indica gli edifici che, sfruttando una particolare conformazione ed impiantistica, si caratterizzano per ridotte emissioni di anidride carbonica.

Le tre azioni virtuose delle vetrate Glass To Power

Il principale punto di forza e peculiarità del lavoro dello spin-off dell’Università di Milano Bicocca è la capacità di coniugare in un unico elemento la produzione di elettricità, e l’isolamento termico ed acustico. L’autosufficienza energetica diventa così la naturale scaturigine.

L’efficienza, stimata tra il 5 ed il 7%, garantisce un significativo Return On Investment (ROI).

Come funzionano le vetrate Glass To Power?

Sfruttando l’innovativo principio Luminescent Solar Concentrator (LSC), che prevede l’utilizzo di nanocristalli incorporati in un film (pellicola) sottile o nel plexiglass. La luce emessa dal sole viene convertita in raggi infrarossi; questi raggiungono il bordo della vetrata, dove sono collocate alcune cellule al silicio che li trasformano in energia elettrica.

 

Francesca Garrisi     

Quando le cose non mi divertono, mi ammalo  (H.B.)

 


 

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Tree-kking, il progetto di due amici per camminare e piantare alberi

Adoro camminare. 

Mi è sempre piaciuto, molto più che muovermi in macchina. Consente di avere più tempo per osservare ciò che ti circonda, scoprire angoli nascosti, respirare odori che, chiuso in una vettura, non potresti mai percepire.  

C’è anche chi ha fatto del camminare una ragione di vita e, grazie ai percorsi fatti "gambe in spalla", ha creato legami e amicizie importanti, oserei dire indissolubili. Come Thimoty e Claudio, che si sono conosciuti durante il primo giorno del Cammino francese di Santiago e da quel momento non si sono più lasciati. 

Dall’amore per la natura e per il macinare km, nasce la volontà di creare un progetto, che potesse portare benefici non solo personali ma anche comunitari. 

Tree-kking, da Faro a Santiago de Compostela

Da qui è nato Tree-kking, che è approdato sulla piattaforma Produzioni dal basso. Thimoty e Claudio sono partiti il 30 luglio 2022 da Faro, la punta più a sud del Portogallo. 

Obiettivo? Sensibilizzare le persone, durante l'intero percorso, sul tema del cambiamento climatico e del ruolo fondamentale che, per contrastarlo, giocano le piante, nonchè convincere chiunque passi sul loro cammino della bontà del progetto. 

La meta ultima è Santiago, percorrendo tutto il Portogallo e un pezzo della Spagna, senza seguire nessun cammino ufficiale.  

Il viaggio infatti verrà vissuto come un’esperienza di totale libertà, senza vincoli. L’unica certezza è la strada da fare. Durante il cammino promuoveranno Tree-kking, grazie a un accordo con WOWNature, società attraverso la quale verranno piantati effettivamente gli alberi.  

Alla fine della raccolta verranno pubblicati su tutti i social i dettagli del ricavato, delle commissioni pagate al portale a tutte le pezze giustificative dell’acquisto degli alberi attraverso WOWNature. 

Giovane marmotta o Master di camminata?

trekkingA chi ha contribuito arriverà una mail e in base al contributo otterrà degli alberi con il suo nome. Verrà organizzata anche una giornata per incontrare i donatori e piantare insieme gli alberi.

Ogni albero costa in media sui 23-24 euro. Ovviamente chiunque è libero di contribuire con quanto e come può.  

I livelli sono i seguenti: 

  • Inferiore ad 1 albero: Giovane Marmotta 

  • 1 albero (donazione di 24 euro): Giretto in centro? 

  • 2 alberi (donazione di 48 euro): Camminatore della domenica 

  • 3 alberi (donazione di 72 euro): Piccolo esploratore 

  • 4 alberi (donazione di 96 euro): Escursionista con zainetto 

  • 5 alberi (donazione di 120 euro): Wild Pellegrino  

  • > 5 alberi: Master of camminata 

Mancano 20 giorni alla fine della campagna e sono stati raccolti più di 5000 euro. Un ottimo risultato che sicuramente darà la spinta ai due amici per “proseguire nel loro cammino”. 

 

di Irene Caltabiano

 

 


 

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Il cartolaio del bosco, educare all'ecosostenibilità imparando da Madre Natura

Ripartire dal verde che ci circonda, da materiali a km e a costo zero, per riscoprirne e valorizzare i tesori naturali, applicando semplici principi di ecodesign. 

Antonia Teatino è sensibile a questi temi dal 1998, quando ancora in pochi parlavano di tali argomenti, e ha continuato a perseguire il suo percorso con passione e dedizione, crescendo di anno in anno. Oggi l'imprenditrice ha fatto di questo profondo interesse il suo lavoro. 

Dopo la laurea in architettura ha conseguito un dottorato di ricerca al Politecnico di Milano in disegno industriale, legato alla sostenibilità ambientale, che le ha permesso di approfondire strategie che un ecodesigner può attivare nelle piccole e medie imprese.

Il Cartolaio del bosco si sviluppa invece da un incarico professionale, “Nel Bosco, in the wood”, dove Antonia Teatino e Giulia Fiocca, entrambe architette ed esperte di design, si incontrano per la prima volta nell’estate del 2015, con il compito di proporre e attivare laboratori di design sostenibile in sei comuni del parco dei Nebrodi, in provincia di Messina. 

Insieme ragionano su come svilupparli nel migliore dei modi, secondo strategie di design sostenibile, seguendo le caratteristiche specifiche di ogni realtà e creando una strategia per regalare a tutte la giusta riconoscibilità.

L’obiettivo è diffondere consapevolezza per la valorizzazione delle risorse, senza sprechi, fornire strumenti con un approccio sistemico, creare dei format replicabili per la sensibilizzazione e la pratica quotidiana del rispetto della natura attraverso la creatività.

In pochi anni il progetto è cresciuto tantissimo, tanto che lo O2global network international sustainaible design, autorità mondiale nel campo del design ecosostenibileha scelto Antonia per rappresentare l’Italia all'interno della sua rete.

Il Cartolaio del bosco, un'idea multiforme

Il suo studio di progettazione coordinata e di comunicazione ambientale, a San Filippo del Mela, in provincia di Messina, si è trasformato a poco a poco in un vero e proprio hub dove nascono e si incontrano idee, persone e progetti, che hanno come comun denominatore l’attenzione all’ambiente.

Dal 2015 infatti il Cartolaio del Bosco è diventato una parte fondamentale del lavoro di Antonia. Il progetto si è trasformato in libro, mostra itinerante, kit di strumenti per tutti coloro che vogliono avvicinarsi all a sua esperienza, farla propria, e diffonderla ulteriormente. Infine, è diventato anche un gruppo a cui stanno aderendo tante persone che portano avanti attivamente didattica e arte.  

«Ho creato il gruppo de Il cartolaio del Bosco, che via via si è allargato sempre di più, per chi aveva iniziato a seguire i corsi. Ogni volta che lancio una campagna comune, come quella ad esempio per la riduzione dei rifiuti, partecipano in tantissimi da tutta Italia. Davvero una bella squadra di persone che accettano la sfida creativa condividendo i risultati e il processo». 

Ci sono tanti format di laboratori e attività che possono essere replicabili in altri contesti. Ad esempio UsaPrima di buttare, Scarto matto, Zero Rifiuti kids lab, e tanti altri. 

Con questo tipo di sperimentazione, si riesce a sorprendere adulti e bambini che cominciano ad autoprodurre ciò che di solito erano abituati ad acquistare. Un processo pratico che diventa un approccio mentale vincente, riuscendo a far vedere tutto ciò che ci circonda con un occhio diverso.

«Se avessi immaginato tutto questo percorso come modalità di guadagno non sarebbe mai andata così. È un progetto nato dal cuore non dal profitto. C’è una continua ricerca e l’aspetto emozionale è prioritario. Il format del cartolaio nasce come un format di condivisione su come autocostruirsi delle cose. In molti mi hanno chiesto se fossero in vendita alcuni degli oggetti realizzati. Più di una persona mi ha chiesto di creare una scatola per i loro bimbi e così è nato un piccolo negozio online che durante il Covid è andato alla grande» ha rivelato la Teatino durante un'intervista a L'Italia che cambia. 

Grazie a Il Cartolaio nel bosco, Antonia ha il sogno di tornare all’università e insegnare ecodesign applicato alla didattica in natura per formare insegnanti su come costruire una propria valigia degli attrezzi per diffondere il proprio format l’educazione alla sostenibilità ambientale. Intanto continua con la sua ricerca che pubblica in rete e sulla sua linea editoriale.

di Irene Caltabiano


 

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