Ikigai: il metodo giapponese per scoprire il tuo scopo di vita

Qual è il motivo per cui ti alzi la mattina?

No, non mi riferisco alla prima cosa che ti viene in mente da sveglio, né a tutto quello che sai che dovrai fare durante la giornata. Mi riferisco a qualcosa di più profondo e sottile. La radice – ed il discrimine – tra una quotidianità che ti appaga e ti nutre, stimolandoti comunque al miglioramento ed alla continua ridefinizione dei tuoi limiti, ed una routine in cui c’è poco (o nessuno) spazio per i tuoi desideri, ed anche solo per chiederti: come sto?

L’autenticità, la coerenza tra ciò che sentiamo e ciò che facciamo, e la capacità di connettere questo con i bisogni della comunità in cui viviamo definiscono il concetto di ikigai. Il letterale motivo per cui ci alziamo la mattina: agire quello che ci appassiona, ci fa sentire vivi…ed utili al prossimo. Questa parola, come forse avrai intuito, non è inglese, bensì giapponese. Si può definire un concentrato e distillato della sapienza pratica orientale, nonché uno dei fattori che concorre alla sorprendente longevità nipponica, che è valsa all’arcipelago di Okinawa l’inclusione nell’elenco delle Zone Blu.

La (lunga) strada verso l’ikigai

IkigaiNon è semplice né immediato mettere a fuoco il nostro X factor. Un’attività che faccia sentire realizzati, consapevoli, centrati sul qui ed ora, e pienamente inseriti nel nostro contesto. Questo però non deve scoraggiarci: mettendoci in ascolto di noi stessi, preparandoci a sfoltire il superfluo ed armandoci di pazienza, possiamo arrivarci.

Ne “Il piccolo libro dell’ikigai” Ken Mogi ha individuato cinque buone pratiche propizie a creare le condizioni ottimali all’emergere della nostra personale ragione e scopo di vita. In primis è necessario muoverci un passo alla volta (niente più fantasmagorici progetti completamente scollegati dalla realtà), abbandonarci al fluire delle idee, della creatività e delle possibilità. Adottare un’ottica esistenziale sostenibile, fondata sulla capacità di godere delle piccole cose PRESENTI, resistendo alle lusinghe agrodolci (ma dannose) dei rimpianti/rimorsi sul passato e delle ansie proiettate sul futuro.

Un esercizio pratico per trovare il proprio ikigai

IkigaiRicordi la teoria degli insiemi che hai studiato in matematica? È l’intersezione tra quattro ambiti che determina l’ikigai di ognuno di noi. Vale a dire, l’attività che soddisfa CONTEMPORANEAMENTE quattro criteri:

-       ti piace (passione)

-       è utile al prossimo (missione)

-       sei bravo a svolgerla (vocazione)

-       può garantirti un compenso economico (professione)

Sei scettico e pessimista circa la possibilità di individuare effettivamente una cosa che rientri in tutti e quattro gli ambiti? Provarci non costa nulla…se poi ci riesci, contribuisci attivamente anche a migliorare la tua salute. Da uno studio del 2008 dell’Università di Tohoku (Nord Giappone) è infatti emerso che il tasso di mortalità di chi aveva trovato il proprio ikigai era nettamente più basso rispetto al resto della popolazione.

 

 

Francesca Garrisi     

Quando le cose non mi divertono, mi ammalo  (H.B.)

 

 

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