Si chiamano Naspi e Asdi e sono ammortizzatori sociali riservati ai dipendenti che hanno perso il lavoro e a coloro che hanno rassegnato le dimissioni per giusta causa. E’inoltre previsto un assegno di disoccupazione sperimentale valido solo per il 2015.
Buone notizie dunque! Peccato che l'Inps non si sia ancora espressa sulle modalità per fare domanda al fine di ottenere il sussidio Naspi e per quel che riguarda l'Asdi, si attende, per l’attuazione concreta, un provvedimento interministeriale.
Questi ammortizzatori, previsti dal Jobs Act a partire dal 1 Maggio, vanno associati alla già prevista e regolata indennità di disoccupazione per co.co.co e co.co.pro (qui tutti i dettagli).
La Naspi (la Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego), ha come obiettivo quello di dare un sostegno ai lavoratori dipendenti che hanno perso il posto. L’Asdi, invece, introdotta in via sperimentale per il 2015, intende venire incontro ai disoccupati che, esaurita la Naspi, siano ancora senza lavoro e in gravi difficoltà economiche.
Ma vediamo quali sono i requisiti della previsti dalla Naspi prendendo spunto da un’articolo de “Il fatto quotidiano”:
Questa indennità, come abbiamo già accennato, è riservata ai lavoratori dipendenti che perdono il posto di lavoro in modo involontario a partire dall’1 maggio, ma ne potranno usufruire anche gli apprendisti, gli artisti con contratto di lavoro dipendente e i soci lavoratori di cooperative di produzione lavoro.
Il sussidio potrà essere chiesto anche dai dipendenti che hanno rassegnato le dimissioni per giusta causa, secondo i termini di legge, e nei casi di risoluzione consensuale del contratto durante la procedura di conciliazione obbligatoria.
Non potranno fare domanda coloro che sono stati assunti a tempo indeterminato dalle pubbliche amministrazioni e gli operai agricoli, che seguono normative specifiche.
Ulteriore requisito per avere accesso alla Naspi è che il richiedente, oltre ad essere disoccupato, abbia versato i contributi per almeno 13 settimane nei quattro anni precedenti la perdita del lavoro e che abbia lavorato per almeno 30 giorni nei dodici mesi prima dell’evento di disoccupazione. Il beneficiario dell’indennità sarà poi vincolato a partecipare alle iniziative di attivazione lavorativa e ai percorsi di riqualificazione professionale proposti dai centri per l’impiego. In caso contrario, l’erogazione del sussidio sarà interrotta.
Per ciò che concerne la modulistica, come abbiamo anticipato non è ancora pronta (probabilmente lo sarà a giorni) poiché l’Inps non ha, ad oggi, ancora pubblicato la circolare attuativa. Quello che è certo è che la richiesta andrà inoltrata all’istituto, solo in via telematica, entro il termine di 68 giorni dalla perdita del lavoro.
Per quanto riguarda l’ammontare del sussidio possiamo dire che dipenderà dalla retribuzione del richiedente.
Difatti se questa non supera i 1.195 euro (valore relativo al 2015 e rivalutabile annualmente), l’indennità sarà pari al 75% di questa cifra. Se invece il tetto viene superato, a questo valore bisogna aggiungere il 25% della differenza tra la retribuzione media mensile e 1.195 euro. A ogni modo, l’importo del sussidio non può superare i 1.300 euro nel 2015 e anche in questo caso si tratta di una cifra da rivalutare ogni anno. Infine, bisogna ricordare che il valore dell’assegno viene ridotto del 3% ogni mese, a partire dalla quarta mensilità di fruizione.
Durata dell’assegno: Per calcolare la durata della Naspi, bisogna prendere il numero delle settimane di contribuzione degli ultimi quattro anni e dividerlo per due. Ma dal conteggio vanno esclusi i periodi che hanno già dato luogo all’erogazione di altre indennità di disoccupazione. In ogni caso, l’erogazione del sussidio non può superare i 24 mesi fino al 2016. Dal 1 gennaio 2017, la durata massima dell’indennità sarà ridotta a 18 mesi.
Per l’Asdi, pensata per coloro che hanno esaurito la Napsi, il sussidio sarà concesso a quei disoccupati che si trovino ancora senza lavoro e in condizioni di particolare disagio economico, secondo i parametri Isee.
Si darà la priorità ai disoccupati con figli minorenni e a quelli prossimi al pensionamento.
Tuttavia , come per la Naspi, la richiesta è subordinata alla circolare Inps che questa volta seguirà dei tempi più lunghi poiché dipenderà dall’emanazione di un decreto interministeriale che disciplini la materia.
Durata dell’assegno: la durata massima dell’Asdi sarà di sei mesi
Ammontare del sussidio: l’importo corrisponderà al 75% dell’ultimo trattamento Naspi. Ed anche in questo caso il disoccupato dovrà partecipare ai corsi di formazione, di orientamento e di ricerca attiva di una nuova occupazione, proposti dai centri per l’impiego: in caso contrario, il sussidio non gli sarà erogato.
Simona