Lavorare 2.0

I costi nei Paesi esteri Tra mito e realtà

Quante volte si è sentito dire: “Londra costa cara”. Oppure: “In Germania il costo della vita non è proporzionato a quanto si guadagna”. Quanta verità resta in queste parole che con il tempo non hanno fatto nient’altro che diventare semplici miti?
Partiamo dal Regno Unito. Il biglietto aereo costa poco, ma la vita può diventare una sfida, per il viaggiatore medio  che, partendo da una breve vacanza, decida di fermarsi,. Ovviamente da tenere conto sono sempre le dolorose spese impreviste che possono portare, molte volte a nostra insaputa, all’alleggerirsi del portafoglio.
 
Per quanto riguarda coloro che decidono di trasferirsi in modo definitivo bisogna ricordarsi di organizzare sempre tutto con grande anticipo. Probabilmente si dovrà tenere conto di alloggiare per un breve periodo in albergo o ostello. Dopodiché si passa alla ricerca di una sistemazione. Una camera insieme ad altri può essere sicuramente un modo per uscire dalla “comfort zone” e portarci a conoscere nuove persone e ambientarci più in fretta. Per tutti coloro che sono timidi ma che sono riusciti a fare il grande passo trasferendosi non c’è niente di più sbagliato che chiudersi in se stessi e vivere in solitudine. Avere amici che vivono nel Paese scelto è sempre importante perché ci sono svariate cose che nessuna guida al modo potrà insegnarvi. 
 
Il prezzo degli appartamenti varia, e molte volte non del tutto legato alla zona scelta. 
I mezzi di comunicazione poi sono un punto dolente ma importante. Dolente per via del costo che a secondo della zona scelta per l’abitazione subirà inevitabili oscillazioni: quello meno costoso, che comprende due zone, si aggira intorno ai £ 33-34.
Sul fronte alimentare si può riuscire a fare una spesa completa anche con 20 £ a settimana.
 
Passando invece alla Germania i costi si abbassano notevolmente rispetto al Regno Unito.
Il costo di alberghi e ostelli potrà anche essere lo stesso ma gli appartamenti, a differenza di Londra, possono variare, in termini di costi, notevolmente.
Se si prende la decisione di vivere in una zona che si trova dai 6 ai 10 km dal centro cittadino, si riuscirà a risparmiare una bella somma di denaro. Il tariffario base che si stima su di un appartamento di 60 metri quadrati può variare dai 300 ai 350 euro. Da ricordare inoltre che questa somma vale solo per l’appartamento senza i costi di riscaldamento che sono sempre inclusi come tariffa mensile da pagare indipendente dall’utilizzo. I costi di riscaldamento possono arrivare fino a 150 euro. Non preoccupatevi però, a fine anno se l’utilizzo e minore rispetto al calcolo sulla somma pagata al mese si riceverà la somma pagata in più indietro e viceversa.
 
I mezzi di comunicazione invece sono più costosi rispetto a Londra. Si parla sempre di zone, quindi nel caso oltrepassaste una zona, viene applicata una tariffa in più. Un abbonamento mensile per una zona, che comprende l’intero quartiere cittadino e in più anche alcuni paesini, viene stimato intorno ai 35-40 euro. Potrà sembrare molto, rispetto anche ai prezzi a cui siamo abituati in Italia, ma il servizio offerto è ottimo, quindi ne vale la pena.
Riguardo la spesa alimentare i prezzi sono molto simili a quelli Italiani così come anche i prodotti. Il tutto potrebbe aggirarsi intorno ai 20-25 euro settimanali, dipendenti sempre dal nucleo familiare.
 
Per i prezzi della benzina e gasolio, rispetto all’Italia, i costi scendo notevolmente e ci sono persino alcuni giorni particolari della settimana in cui la benzina costa ancora di meno rispetto al normale; di solito il fine settimana.
Le tariffe dei telefoni fissi inoltre sono ottime. Con 20 euro è possibile avere chiamate illimitate in tutto il Paese e internet a 10 megabit al secondo. Per la telefonia mobile i costi sono anche limitati. Un abbonamento che comprendente 500 minuti di telefonate e sms con 500 megabit di internet viene a costare 10 euro al mese. 
 
Non fatevi ingannare dalle molteplici offerte che propongono; non esiste nessuno che vi regali un cellulare. Le targhe che mostrano la possibilità di ottenere un cellulare a soli 1 euro non sta altro che definire l’apertura di un contratto che poi dovrete pagare, con interessi. 
In conclusione per potersi trasferire all’estero bisogna sempre avere quel coraggio che pochi hanno. I primi tempi potranno risultare difficili ma serviranno a spronarvi ad andare avanti e  raggiungere l’obiettivo che vi siete posti. Basta non essere troppo chiusi verso nuove esperienze o cose che non conoscete.
 
 

 

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Come cercare lavoro senza fare un buco nell’acqua

Il “trucco” per chi trovare un’occupazione esiste, e si può riassumere così: non limitarti a inviare curriculum. Sii pronto ad accettare posizioni diverse da quella dei tuoi sogni. Questo è ciò che afferma  Giuliana Grimaldi del TgCom 24.
 
In poche parole, cercare lavoro è un lavoro a tutti gli effetti! Si diventa esperti solo dopo aver acquisito le giuste informazioni e aver finalmente capito come fare. Da considerare, inoltre, che poche sono le posizioni da ricoprire e troppe le richieste. Ecco alcuni esempi piuttosto esplicativi forniti da Giuliana Grimaldi.
La sig.ra Angela Adinolfi, titolare di un negozio di abbigliamento per bambini a Genova, aveva bisogno di assumere  tre commesse per un compenso di 1100/ 1300 euro mensili. Alle selezioni si sono presentate da lei più di 700 candidate il cui  sogno era di ottenere un contratto in piena regola. Le aspiranti commesse che avevano risposto all’annuncio erano persino plurilaureate  col massimo dei voti.
 
Quali sono, quindi, gli errori da non fare? La giornalista ha girato la domanda agli esperti di ManpowerGroup Italia e TXT e ai consulenti del Career Day dell’Università Cattolica di Milano.
Innanzitutto, è necessario monitorare costantemente i principali siti contenenti le offerte di lavoro, e portali come Careerjet e  Indeed , in modo da ricevere tutti i giorni  una mail con gli annunci corrispondenti alla propria richiesta, per esempio “commessa a Milano”.
Inoltre l’esperto consiglia di adattare il curriculum alla richiesta. «Se mandiamo un cv generico e non finalizzato alla posizione specifica, il rischio è di non essere presi in considerazione, perché i principali portali fanno una prima scrematura attraverso software che analizzano i profili secondo un sistema di parole chiave. Se non trovano i requisiti indicati dalle aziende, scartano il cv».
Inoltre l’esperto suggerisce di puntare sullo sviluppo di competenze che siano appetibili per le aziende. Di fatto e nella maggior parte dei casi non c’è  ancora corrispondenza tra «i saperi dei candidati e quello che i datori di lavoro chiedono».
Per tale motivo bisogna essere flessibili. Non nel senso di accettare contratti precari e senza tutele, ma dimostrandosi pronti a maturare nuove esperienze e mettersi in gioco, svolgendo «lavori che contribuiscano alla crescita professionale e allo sviluppo di nuove competenze tecniche e trasversali».  
 
In conclusione, il primo passo da fare è chiarirsi le idee, e «capire davvero cosa si vuole e cosa si sa fare, darsi degli obiettivi coerenti e sviluppare una vera strategia di ricerca del lavoro, che passi anche dalla rivisitazione degli strumenti più tradizionali in logica moderna (costruzione del personal branding e cv digitale prima di tutto)».
 

 

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L'Italia ti sta stretta? Ecco una guida per aspiranti emigranti

La voglia di trasferirsi all’estero aumenta di giorno in giorno e sono sempre molti gli Italiani che scelgono la Germania. Per quale motivo?
 
Principalmente è perché nel proprio Paese si ha difficoltà a trovare lavoro. Questo per il fatto che i posti di lavoro sono pochi oppure perché il proprio titolo di studio non viene adeguatamente riconosciuto.
 
Molti che si trasferiscono pensano di aver trovato subito la soluzione al problema.
 
Come ogni grande cambiamento nella vita ci vuole pazienza e giudizio.
 
Effettivamente la possibilità di trovare lavoro in Germania, come in altri Paesi esteri, è alta però questo non vuol dire che sia facile trovare un lavoro. In particolare se si cerca qualcosa che ci renda felici e ci mantenga finanziariamente a lungo.
 
Prima di decidere di lavorare è meglio arrivare preparati.
 
In Germania, come anche in Italia, il datore di lavoro ha bisogno di un breve ma inciso riassunto sulla propria vita e sulle passate esperienze lavorative.
 
Quello che in Italia usiamo come curriculum deve essere utilizzato anche in Germania, con qualche aggiunta. In Germania viene chiamato “Bewerbung”. Questa nuova forma di Curriculum è principalmente composta da tre pagine che possono essere estese a quattro se le esperienze passate sono molte.
 
In genere la prima pagina è composta da una foto e una scritta al centro, appunto Bewerbung, Al di sotto della foto devono esserci i dati, come numero di telefono, email e via di casa.
 
La seconda pagina deve contenere una motivazione, ovviamente in tedesco, che sia concisa e che trasferisci chiaro il messaggio per il quale si ha deciso di mandare questo “Bewerbung” e perché si è la perfetta scelta.
 
La terza pagina contiene il nostro tipico Curriculum; quindi tutto ciò che riguarda precedenti esperienze lavorative, titoli di studio, dati anagrafici. Le esperienze devono contenere date precise e devono iniziare dall’ultimo lavoro o attuale a quello meno recente, il primo.
 
Nella quarta pagina, se si decide di crearne una, si inseriscono le conoscenze informatiche, le lingue e il livello di comprensione e che classe di patente si ha.
 
Alcuni datori di lavoro specificano di volere un “Kurzbewerbung” che sarebbe un curriculum più corto che è sintetizzato in una sola pagina.
 
Questo contiene una breve motivazione, una foto al lato sinistro e pochi dati anagrafici.
 
La richiesta su che tipo di curriculum si desidera viene espressa direttamente nell’inserzione.
 
Di solito i curriculum vengono mandati via email, quindi createvi anche una email per le eventuali risposte che arriveranno. Una volta inviata l’email arriverà, a seconda di dove l’avete mandato, una conferma dal datore di lavoro che si è entrati nella lizza di canditati al lavoro. Dopo un periodo di tempo, che chiaramente varia da lavoro a lavoro, si riceve l’esito. Sia positivo che negativo. Di solito se l’esito è positivo si viene chiamati alcune volte però si riceve anche un email con un appuntamento ad un colloquio.
 
Esistono anche vari tipi di lavoro. Una tipologia è il “minijob” che in Italia non esiste. Questo tipo di lavoro ha una base di pagamento. Questo vuole dire che si lavora un numero di ore settimanali, di solito 5 ore due volte alla settimana, per 450 euro. Non si ha nessun tipo di assicurazione e a scelta si può decidere di detrarre dalla busta paga una somma, pari a sei euro, per la pensione.
 
Oltre al “minijob” esistono poi i tipici “part-time” e quelli a tempo pieno che hanno lo stesso regolamento Italiano.
L’importante è conoscere la lingua, per questo vi rimando anche al mio precedente  articolo: la lingua.
 
Questo è solo un breve riassunto su quello che vi serve per iniziare a lavorare in Germania.
 
Spero di essere stato in qualche modo utile per tutti coloro che hanno intenzione di trasferirsi in Germania.
 
 
 

 

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