Lavorare 2.0

E’ arrivato il momento delle donne!

Cresce il numero delle imprenditrici nel franchising

Il successo questa volta è delle donne imprenditrici!
Lo confermano i recenti dati e la loro massiccia partecipazione al salone del franchising di Milano.

Secondo i dati pubblicati dal quotidiano "Soldi e Lavoro" il 33% degli imprenditori in affiliazione sono donne e vi sarà un consistente aumento del 20%  rispetto al 2008, nel corso del 2015. Saranno protagoniste, infatti,del Salone del Franchising di Milano che avrà luogo dal 23 al 26 ottobre in Fiera Milano a Rho Pero. A quanto pare la loro presenza sarà massiccia ed incisiva.
 
Quanto conta il Franchising in Italia?
Si calcola che il franchising in Italia abbia un giro d’affari di 23 miliardi di euro, con 950 catene franchisor, 51 mila negozi affiliati e 180 mila occupati. 
 
Perché le donne lo scelgono?
Il motivo principale è che “le donne sono molto brave a trattare col cliente ed a chiudere la vendita mostrando automotivazione e propensione a mettersi in gioco; capacità di studiare e selezionare i contratti proposti; capacità organizzative e manageriali”.
In questa operazione vengono maggiormente supportate dalla presenza di un marchio conosciuto in affiliazione.
 
Quali sono i settori preferiti dalle donne?
Abbigliamento, accessori moda, cosmetici e profumeria, salute e benessere, food and beverage, articoli per la casa, articoli per bambini.
 
Quali sono le regioni col maggior numero di imprenditrici in Franchising?
Lombardia, Lazio, Veneto, Campania, Puglia.
 
Citiamo solo alcuni esempi (dal quotidiano “Soldi e Lavoro”)  di donne imprenditrici che creano affiliazioni e che a loro volta sono alla ricerca di altre imprenditrici che possano supportarle nel loro business:
La nostra proposta è quella di palestre per donne in franchising – spiega Giovanna Scarna Casaccio della “Fit for Lady” di Parma – quindi un modello di palestra women friendly con programmi di ginnastica individuale per donne di ogni età. Cerchiamo preferibilmente donne imprenditrici e finora la risposta è ottima. Spero che il franchising diventi per le donne una via di accesso al lavoro e, soprattutto, all’affermazione sociale e professionale, accorciando così le distanze con il mondo dell’imprenditoria maschile”.
 
Ed ancora: Giuliana Ferreri amministratrice di “Chiedilo al farmacista” di Caserta, ha una lunga esperienza come farmacista e propone l’apertura in franchising di parafarmacie innovative rispetto alla tradizionale farmacia: “Il comparto delle parafarmacie sinora registra risultati limitati, dunque abbiamo progettato un format che punta ad alti livelli di fatturato, ed i risultati ci stanno dando ragione. Registriamo una buona risposta dalle donne e sono convinta che la loro presenza nel settore aumenterà. D’altronde le attività gestite da donne registrano spesso performance molto interessanti e sarebbe auspicabile che banche e finanziarie siano più attente alle imprenditrici.”
 
Marta Onorato, di “Bacio Nero Franchising” di Palermo, possiede un’azienda che opera nel campo della ristorazione: “Questo è un settore ideale per le donne. Noi proponiamo in franchising prodotti di caffetteria, gelateria, focacceria e pasta. E non sono poche le donne che stanno aprendo un punto vendita con noi. La ristorazione è un settore in crescita e poi le donne sanno che saranno seguite costantemente dai nostri esperti e potranno beneficiare di un processo di formazione continua”.
 
 
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Nasce un nuovo business contro il cyberbullismo

Si chiama cyberbullismo e cioè bullismo online e consiste in un attacco continuo, ripetuto e sistematico verso un individuo attuato mediante la rete.
Il cyber bullismo si sta rapidamente diffondendo. Si è infatti calcolato che nel mondo il 34% del bullismo è online.
 
A contrastarlo ci ha pensato Trisha Prabhu una tredicenne che ha inventato Re Think  , un software che individua messaggi potenzialmente offensivi. Il progetto nasce da un avvenimento scottante che ha fortemente sensibilizzato Trisha e cioè il  suicidio di una ragazzina di 11 anni vittima di cyberbullismo.
Trisha assieme ad un gruppo di collaboratori  ha potuto verificare che con l’uso di questo software, diminuiva il desiderio di inviare messaggi aggressivi ottenendo  un calo di questi dal 71% al 4%.
 
Come funziona
Un banner avvisa quando si sta per pubblicare un messaggio offensivo. Quando  sta per essere pubblicato un contenuto che potrebbe ferire qualcun altro, il sofware notifica, attraverso un alert, che le parole usate potrebbero risultare offensive e lesive. Colui che interagisce può comunque decidere di pubblicare il messaggio, ma è stato dimostrato che solo una piccola percentuale prosegue con il messaggio offensivo.
Questo software viene attualmente utilizzato anche all’interno delle scuole e distretti nella sua versione “community”.
 
Dove si può scaricare l’app 
Certamente e gratuitamente su Android,
Visti gli sforzi contro gli atteggiamenti molesti portati avanti dai social – primo tra tutti Twitter – non sarebbe strano pensare a nuove integrazioni di ReThink.
 
Guarda gli effetti del bullismo

 
 
 
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Il nuovo mercato del lavoro. Video da non perdere!

Se siamo arrivati a questo punto la colpa è anche dei sindacati che negli ultimi 20 anni hanno pensato più ai loro interessi di casta e alle loro carriere politiche che non a difendere i lavoratori.

Guarda il video shock

 

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